Nata nel 2013, Vinix è stata, ed è ancora, la prima piattaforma social per acquistare il vino. Il sistema di fondo se vogliamo è semplice, si basa sul concetto delle cordate, i gruppi di acquisto.
Come funziona Vinix
Un produttore mette a disposizione i suoi vini ad un prezzo che varia in funzione di quanti sono i possibili acquirenti. È più facile usarla che spiegarla, fidatevi. Nessun costo di abbonamento, basta iscriversi e sfogliare le offerte in lista. I vini vengono consegnati, tutti insieme, al capo cordata che poi contatta i componenti del gruppo per la distribuzione delle bottiglie.
Ora, sono stati fatti alcuni cambiamenti, miglioramenti, upgrade. È tutto spiegato nel comunicato di Vinix stessa, che potete scaricare qui.
Quando siamo partiti – spiega Filippo Ronco – non pensavamo che avremmo visto rompere la barriera del bancale così velocemente. Lì ci siamo resi conto di aver creato qualcosa di veramente dirompente
Una sorta di “slow commerce”, in totale controtendenza rispetto ad altri sistemi logisticamente bellissimi ma probabilmente insostenibili sul fronte umano e ambientale, che ti portano a casa la singola penna in un paio d’ore: qui, a tanti piccoli ordini, vengono sostituite poche grandi spedizioni e i corrieri e l’ambiente ringraziano (dal comunicato stampa)
Qualche anno fa ho intervistato Filippo, potete leggere tutto su questo post. Sottolineo che Vinix non è un wine club, e nemmeno una classica piattaforma di e-commerce. È piuttosto l’evoluzione digitale dei gruppi di acquisto di venti anni fa, wine lovers che si mettono assieme per acquistare grandi quantità di vino. Ed il successo di Vinix è non solo nel numero degli iscritti al servizio, ma anche alla qualità dei produttori che si trovano sullo scaffale digitale della piattaforma.
È una strada poco battuta dal mondo digitale del commercio del vino, è una idea unica in realtà. Ed è un ottimo sistema per avere in casa delle ottime bottiglie ad un prezzo giusto sia per chi compra che per chi vende.