L’utilizzo della tecnologia sta diventando un acceleratore naturale per l’industria agricola in generale, migliorando i processi e fornendo dati migliori agli agricoltori.
I droni ad esempio diminuiscono i tempi in cui l’agricoltore si può accorgere di eventuali problemi aiutato anche, e soprattutto, dall’analisi incrociata con i dati dei sensori a terra.
Connessione dati nelle aree rurali
Il problema da risolvere riguarda per lo più la connettività delle aree rurali, dove spesso il segnale 3G/4G non riesce ad avere un livello sufficiente. La scarsa copertura vale non solo nei paesi in via di sviluppo, ma anche nelle regioni più avanzate come Australia, Stati Uniti o Brasile. La prossima tecnologia 5G soffrirà dello stesso problema se non si interviene nelle infrastrutture.
Per questo motivo alcune aziende che offrono sistemi tecnologici per l’agricoltura, cercano di costruire soluzioni che lavorino anche offline.
La soluzione classica è avere dispositivi che facciano da storage, ossia da magazzino, dei dati raccolti sfruttando una rete wi-fi locale, che consenta a sensori e droni di comunicare tra loro.
In presenza di connessione dati LTE o 5G, il sistema contatta la piattaforma di elaborazione, generalmente in cloud. Se invece i dati non possono essere inviati, si utilizzano smartphone e tablet per soluzioni di tipo Store&Forward, ossia immagazzinamento e trasmissione.
È ad esempio la tecnologia utilizzata da Device Magic, soluzione adottata da Agrosmart, una azienda brasiliana che si occupa di agrotech. Gli algoritmi di compressione usati consentono di trasferire immagini e coordinate, oltre ai dati raccolti sui campi dai droni.
Droni specializzati per l’agricoltura
Anche le aziende che utilizzano droni per il monitoraggio agricolo stanno specializzando le proprie macchine per raccogliere informazioni sempre più specifiche. Flying Farmer LLC fornisce droni che scattano immagini a infrarossi o ad ampio spettro, foto e video. I sistemi di intelligenza artificiale utilizzeranno queste informazioni per confrontarle con altre immagini e video per la ricerca di anomalie.
Questo significa soprattutto una diminuzione nell’uso dell’acqua per irrigare, dei fertilizzanti e soprattutto delle ore di lavoro, rendendole più produttive. La stessa cosa fanno a PrecisionHawk, dove sviluppano sensori dedicati sulle esigenze dell’agricoltore, con un centro studi che collabora con alcune università dello stato.
Insomma, la tecnologia può realmente dare un aiuto all’agricoltura, per rendere più efficiente la produzione e soprattutto la filiera del cibo.
Ridurre sprechi, carburante, acqua, è uno degli scopi che la tecnologia può raggiungere.
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