La serie di video sul vino di Bordeaux di The Wine Show Creative Team

La serie di video sul vino di Bordeaux di The Wine Show Creative Team

L’incipit di The Buyer è talmente condivisibile, quando parla di video sul vino, che non posso far altro che condividerlo:

Tutti ci siamo gettati sulla tecnologia durante il periodo Covid-19 ma per produrre quei video di qualità che la gente vuole vedere, devi lavorare professionalmente (The Buyer)

Avevo già parlato del The Wine Show e della creazione del The Wine Show Creative team in questo post; un insieme di professionisti della comunicazione del vino che, uscendo dalla semplice conduzione del programma, hanno deciso di costruire un gruppo di lavoro dedicato.

Le Grand Voyage

Questo su Bordeaux è il loro primo lavoro in questa veste, ed il cliente è Château Malartic-Lagravière, tra le più importanti aziende vinicole della regione. Si tratta di 30 video brevi, fra i 3 e i 4 minuti dove Joe Fattorini racconta il territorio, la storia ed ovviamente assaggia e commenta i vini della cantina.

Ricorda un po’ gli spot pubblicitari di molti anni fa della televisione, dove la storia prendeva la parte maggiore del tempo dello spot, e solo alla fine si faceva il nome del prodotto. Tempi più lenti di oggi ma un formato, quello dei 3 minuti, che su YouTube non è male per dei video sul vino.

Il team che ha realizzato la serie di video è di tutto rispetto; oltre al TWS Team hanno partecipato anche Robert Joseph e Polly Hammond di 5forest, nota agenzia di comunicazione dedicata al vino. Un gruppo di lavoro che è dunque ai massimi livelli.

E non per niente il progetto si intitola Le Grand Voyage, il grande viaggio attraverso il Bordeaux; non so se anche voi avete pensato al Grand Tour che nel XVII secolo era di moda fra i rampolli di buona famiglia, per visitare i migliori luoghi di Francia, Italia, Germania, Austria e Ungheria.

Un formato nuovo di video sul vino

Fare video brevi per raccontare un prodotto complesso come il vino non è semplice; fare un video sul vino di Bordeaux avrebbe preso oltre un’ora e mezzo. Dividere un possibile documentario in spezzoni da 3 minuti è invece un’idea ottima, Joe Fattorini riesce a raccontare qualcosa dei vini tipici della regione e spiegare i vini del proprio cliente.

L’idea, secondo l’intervista rilasciata a The Buyer, è venuta da un documentario della BBC in collaborazione con il British Museum, A history of the world in 100 objects. Nel programma venivano presi appunto 100 oggetti di uso quotidiano per parlare della storia delle popolazioni mondiali. Ecco allora che i video raccontano cosa è uno Chateau, cosa è l’affinamento del vino, degli abbinamenti, dell’influenza olandese.

Una specie di mosaico video dove pian piano si svela il territorio, 30 video sul vino che hanno carattere generale e poi scendono nel particolare di Bordeaux, ed infine in quello della cantina.

Non sono video da strapparsi i capelli, intendiamoci, lo stile visuale è sempre lo stesso, con Joe seduto che fa il suo racconto e assaggia i vini appoggiati sul tavolino vicino a lui.

3 minuti di vino

Un moderno creator storcerebbe la bocca, probabilmente. Ma naturalmente occorre che lo stile rispecchi quello della cantina che li ha commissionati, l’importanza del territorio di Bordeaux e la sua storia. Difficile potersi spingere oltre.



Offrire brevi video è sicuramente un passo avanti rispetto ai troppi show ingessati e ovattati. Non c’è enfasi in questi spot da 3 minuti, Joe ci mette del suo per renderli gradevoli e veloci, e ci riesce. Sono brevi e quindi l’attenzione dello spettatore è tutta sulle parole e le storie raccontate.

Inoltre la lunghezza è ottima per una visione da smartphone, ad esempio in piedi mentre si aspetta un autobus o in coda al botteghino del cinema (quando ci si potrà tornare, naturalmente).

Sarà interessante vedere il formato che il team userà quando il cliente sarà una cantina meno blasonata, ed una regione meno importante di Bordeaux. Potrebbe davvero aprire la strada a tutta una serie di content creators per un nuovo modo di fare video sul vino.

Photo by Samuel Ramos on Unsplash


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