Come conquistare il wine lover nel 2018

La più importante rivoluzione che le innovazioni tecnologiche hanno portato nel commercio è la possibilità di vendere direttamente al consumatore, ed il vino non fa differenza.

Si chiama disintermediazione, e non è necessariamente un male. Quindi, quali previsioni possiamo fare sul mercato del vino per il prossimo 2018?

Capire il cliente prima che la tecnologia

Quello che farà la differenza nei prossimi anni non sarà il numero di piattaforme social usate o il numero di dispositivi IoT installati nel vigneto, ma la capacità di comprendere i gusti dei consumatori, l’offerta di servizi e l’esperienza di acquisto.

Oggi oramai prima di acquistare qualcosa si fa una ricerca in rete, ed è quello il momento in cui è necessario iniziare a catturare l’interesse, ad interessare il potenziale cliente, a farlo tornare a visitare quel sito web o aprire quell’app.

La differenza tra i canali di vendita si baserà sempre più sull’esperienza utente (UX, User eXperience), anziché sul prezzo, ed esperienza utente oggi significa, anche e soprattutto, canali digitali.

Il cliente è il centro dell’universo, ed in un mondo di scelte infinite, il servizio offerto è il discrimine definitivo. (Paul Mabray, Medium)

So che a molti possano non piacere, ma se siete tra questi avete due scelte: adattare gli strumenti alle vostre idee o soccombere al darwinismo digitale.

Come sarà il wine lover del 2018

Il modo in cui il consumatore si avvicinerà al vino cambierà, e se sarete in gamba potrete trasformarlo da semplice cliente a wine lover ed appassionato.

Naturalmente il lavoro di produrre buon vino e di saperlo vendere sarà ancora al centro, ma molto passerà dalla vostra abilità nell’offrire servizi accessori, nell’interessarlo. Soprattutto, la tendenza della vendita diretta al consumatore (DTC, Direct to Consumer), aumenterà.

Alcune innovazioni tecnologiche si vanno delineando per il prossimo futuro, ed avranno una accelerazione nel 2018 portando ad una vera e propria ‘rottura’, una digital disruption, in ogni settore di mercato, mercato del vino compreso.

Il futuro del vino nel prossimo 2018

Big Data – l’ho già scritto e continuerò a dirlo, il mercato oggi si basa sui dati che provengono direttamente dai consumatori.

Sapere quale vino preferiscono, che servizi si aspettano in enoteca o direttamente in cantina, convincerli a condividere le loro esperienze sui loro profili social, è alla base di ogni decente strategia di marketing, e nel 2018 sono convinto che assisteremo ad una crescita delle piattaforme di data analysis.

[Le opportunità dell’Europa] in parte sono dovute ad una concentrazione delle più importanti regioni di produzione del vino in uno spazio relativamente limitato, ed in parte alla prospettiva globale nella vendita del vino. Questo vuole dire che chi si occupa di vino in Europa è sotto pressione per differenziarsi e distinguersi dai competitors che sono loro vicini geograficamente. Concentrarsi sui dati dei consumatori può aiutare nella competizione (Cathy Huyghe, Enolytics)

Realtà Virtuale (VR) e Realtà Aumentata (AR) – entrambe le tecnologie iniziano ad acquistare maturità, da poco la VR è stata introdotta nelle visite alle Terme di Caracalla a Roma e l’esperienza è davvero fenomenale.

Immaginate una esperienza di acquisto fatta direttamente in negozio senza che il cliente si debba spostare dalla propria sedia, girando per scaffali utilizzando il proprio visore.

Mentre con la AR potreste offrire informazioni supplementari ai visitatori nel vigneto.

Sviluppo del 5G – Sembra ieri che navigare dallo smartphone sembrava fantascienza, no?

Eppure siamo qui a parlare di una tecnologia che ci consentirà di avere maggiori servizi in tempo reale, la VR/AR di cui dicevo prima. Servizi cloud da offrire ai propri clienti, possibilità di usare al meglio i dispositivi di IoT per il monitoraggio della vigna.

Assistenti Virtuali – usare un assistente virtuale come Alexa o Cortana sta diventando un interessante canale per coinvolgere una persona interessata al nostro brand.

Sfruttare la potenza del motore di ricerca abbinato a Google Assistant potrebbe essere davvero il massimo. Immaginate di poter chiedere al vostro segretario virtuale di comprarvi una bottiglia di vino da abbinare alla vostra cena e portarvela a casa per la sera dopo.

Essere o non essere, presenti nei migliori database, sarà fondamentale per una corretta strategia di conservazione dei propri clienti, nell’ottica della UX migliore.


I prezzi per l’accesso alle varie piattaforme si stanno abbassando contemporaneamente alla loro crescita ed al numero di download. Il numero di persone che possono seguirvi professionalmente e guidarvi in questo labirinto digitale aumenta. La sharing economy vi consente di accedere a canali di vendita in modo più semplice ed immediato.

Non so proprio cosa stiate aspettando.

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