Ogni azienda che voglia svilupparsi ha bisogno di investimenti, e questo vale ancor di più per le start-up, dove tutto il capitale che si riesce ad ottenere viene speso per lo sviluppo del progetto e del proprio business model.
Ogni Venture Capital si aspetta una exit con un fattore moltiplicativo almeno pari a 5, così da ripianare le inevitabili perdite di investimento su progetti che abbiano fallito. Questo vuol dire anche che chi investe deve avere l’occhio lungo per capire quali saranno i settori più vantaggiosi nei successivi due o tre anni.
I dati degli investimenti in Europa
Qui sotto potete vedere la situazione dei capitali di investimento in Europa fino ad agosto 2017: il 2016 ha visto un aumento di capitali di investimento per le aziende di Olanda, Svezia e Francia, e la Brexit ha portato le aziende del Regno Unito al secondo posto per capitale di investimento, a tutto favore di quelle francesi.
Il Resto di Europa (tra cui è compresa l’Italia), è in diminuzione, il che significa che gli investitori stanno puntando su alcuni Paesi rispetto ad altri.
Quali settori attirano gli investimenti?
E’ interessante vedere la distribuzione dei capitali di investimento aggregati per Business Model e tipologia di azienda; al di là dell’idea che può far nascere una start-up, quello che maggiormente la caratterizzerà sarà il suo modello di acquisizione dei clienti e vendita o distribuzione del prodotto.
I settori tecnologici dove maggiormente si concentrano gli investimenti di VC sono Intelligenza Artificiale, Deep Tech e Machine Learning.
Guardando i dati secondo i servizi offerti, chi riceve il maggior numero di capitali sono però Viaggi (21,8 Mld€) e Trasporti (28,5 Mld€); va molto bene anche il settore dell’Analytics, ossia l’analisi dei dati di marketing, che recupera 8,1 Mld di €).
Per quanto riguarda l’aggregazione per Business Model, troviamo che le aziende che adottano la classica rete di fornitori vs rete di clienti (Two-Sided Marketplace) hanno ricevuto nella sola prima metà del 2017 quasi 27 Miliardi di €. Anche i modelli basati sulle commissioni (38,1 Mld di €) e sulle prenotazioni (19,4 Mld €) sembrano essere interessanti per gli investitori.
L’appeal del Food&Beverage per i capitali di investimento
Si stanno muovendo interessanti investimenti nel Food&Beverage, a volte anche su start-up piuttosto fantasiose. In ogni caso, tra le maggiori 24 compagnie di VC che investono in F&B ci sono alcune tra le migliori 10 società globali.
In questo settore il solo secondo Quarter dell’anno appena trascorso ha visto globalmente ben 102 aziende aggiudicarsi un investimento, per un totale di 358 milioni di €, portando il totale del 2017 a 908 milioni di € nel F&B.
Tra le più finanziate troviamo Dodla Dairy (50 M€), che si occupa di produzione e consegna di latticini, Bulletproof Coffee, che produce bevande energetiche a base di caffè (30,5 M€) e High Brew Coffee, che produce e vende caffè freddo di pura miscela arabica (28,3 M€).
L’investimento maggiore della prima metà del 2017 è stato di 225 M€ all’europea Food Union, un conglomerato di latterie e gelaterie; nessuna di queste è italiana.
Tre lezioni importanti
Cosa possiamo imparare da questi dati?
Primo – La tecnologia non è importante come la strategia ed il business model. La prima innovazione va fatta modificando il proprio sistema di vendita e distribuzione del bene, o servizio, che si produce.
Secondo – I dati vanno analizzati in una prospettiva futura. Vale per chi investe, per gli imprenditori e, soprattutto (ma so che è difficile) per la politica.
Terzo – Mangiare, bere, viaggiare, andare in vacanza. Spero che questo vi suggerisca qualcosa.