Volendo costruire la mappa del proprio vigneto senza dover affittare un costoso aereo, oggi sono possibili tre soluzioni: andare a piedi con una cartina e segnare i punti con degli spilli colorati, andare a piedi con un GPS e segnare i punti sull’apparecchio, oppure usare un drone con GoPro e GPS e lasciare che faccia per noi tutto il lavoro.
Il drone scout
Questo sistema è sicuramente più valido per ampi appezzamenti di terreno rispetto a piccole parcelle di vigna, e quindi potrebbe essere utile nel caso di aziende vinicole confinanti.
Un esempio è il lavoro che è stato fatto un paio di anni fa alla Kundle Family Vineyard, nella Sonoma Valley, dove il proprietario Ryan Kundle possiede oltre 700 ettari di terreno, di cui solo (si fa per dire) 250 coltivati a vigneto, ed una escursione di altitudine dal fondo valle alle colline di circa 400 metri.
Poiché andare in giro a piedi, o con un trattore, diventava un’operazione lunga e tutto sommato tediosa, con l’aiuto di 3D Robotics hanno sperimentato l’uso di multicotteri ed aerei ad ala fissa, pilotati da terra.
La mappatura ha riguardato non solo le coordinate geografiche del territorio, ma soprattutto la dislocazione dei filari ed il tipo di uve piantate; naturalmente mr. Kundle conosce bene la sua proprietà, ma non dispondeva ancora di una mappa geografica con tutte le indicazioni necessarie.
Modellazione 3D della vigna
Su possedimenti così estesi, avere a disposizione le coordinate esatte di ogni filare, la salute delle piante e lo stato di maturazione delle uve, può non solo far risparmiare tempo e mano d’opera, ma soprattutto può aiutare in quella che è la più importante decisione ogni anno per un vignaiolo, ossia il momento della vendemmia. Avere informazioni tempestive diventa quindi necessario, e non solo in questo frangente, ma in tutti i periodi importanti che ogni vigneto attraversa.
Le immagini recuperate dagli UAV (Unmanned Aircraft Vehicle), sono state poi elaborate dal software di 3DRobotics per costruire un modello fotografico tri-dimensionale del vigneto in falsi colori, così da poter suddividere le zone della vigna in vista della vendemmia.
Il lavoro è stato poi completato manualmente con il rifrattometro, perché comunque l’uso della tecnologia non può ancora sostituire la conoscenza che il vignaiolo ha della propria vigna. Il lavoro fatto con i droni però è stato utile per poter organizzare le uscite nel vigneto, indicando esattamente, con l’uso del GPS, in quale zona i suoi collaboratori dovessero recarsi e quali filari vendemmiare.
La non comune bravura dei vignaioli italiani può essere affinata con l’uso di questi strumenti e di questo software. Sono strumenti tutto sommato semplici, e che si adattano molto bene alle tecnologie Open, sia per il software (Open Source), che per l’hardware (ad esempio i processori Arduino).
Un uso intelligente di queste tecnologie potrebbe essere d’aiuto per quei vigneti con una posizione scomoda da raggiungere, perché ad esempio su terrazze come in Liguria o in Val d’Aosta, e controllarne velocemente lo stato di salute.