Instagram e vino: noia o storytelling?

Se Instagram sembra essere il social adatto al vino, perché la maggior parte dei feed delle cantine vinicole sono così brutti?

Questa è la domanda che si è posta Amber LeBeau sul suo blog Spitbucket, anche se il titolo era molto più forte della mia traduzione.

Le critiche di Amber sono piuttosto condivisibili, soprattutto quando dice che le aziende vinicole dovrebbero smetterla di imitare gli influencers nei loro feed IG.

Storytelling del vino, ossia emozione

Un conto, dice Amber, è il feed personale di un wine lover, che inserisce post e stories per il proprio divertimento, ed un conto è quello che fa una cantina. Insomma, è la conclusione, dovreste usare IG per vendere il vostro vino, per far interessare i consumatori. Le belle foto delle vigne, che alla fine sono sempre le stesse e tutte uguali, in fin dei conti non fanno vendere una bottiglia in più. Quindi, sono inutili. Questo non significa fare storytelling del vino su Instagram.

Quale è il motivo perché un vostro follower diventi anche vostro cliente?

In pratica nel post potete leggere la solita cosa che viene detta in ogni evento di marketing, ma senza citare la fatidica parola, storytelling.

Il vino non viene fuori dal nulla, non viene generato da un replicatore alla Star Trek.

Immagini delle persone che lavorano nella vigna, i loro visi, le loro mani sporche mentre puliscono il terreno attorno alle viti, o vendemmiano, o potano. Le foto delle cantine non dovrebbero riprenderle quando sono pulite e ordinate, ma mentre il lavoro le rende disordinate e con i pavimenti umidi.

Questo è il vero storytelling del vino su Instagram che ci si aspetta da un’azienda vinicola, ossia la sua gente ed il lavoro quotidiano.

Avere molti like e apprezzamenti per una foto non è il vostro obiettivo, quello è l’obiettivo delle agenzie di marketing

In rete la cosa più odiosa è proprio la pubblicità, ed è per questo che proliferano i software di adv blocking e la gente chiude il browser quando compaiono i pop-up. Su Instagram è la stessa cosa, e naturalmente vale anche per gli altri social. Qualche indicazione su come trovare il giusto social per il vostro vino potete trovarla in questo post.

Il vino e la sua gente

La foto ritoccata di una bottiglia e di un bicchiere postata dall’azienda è esattamente questo: pubblicità.

Il che non ha niente di male, naturalmente, ma deve essere fatta lanciando un’emozione, un messaggio, altrimenti diventa un volantino pubblicitario.

Certamente, le vostre bottiglie devono essere immortalate, alla fine sono il prodotto che vendete. Ma dietro il vostro vino ci sono mani che lavorano, volti sudati, piccoli e grandi problemi risolti, grandi e piccoli disastri. 

Queste sono le immagini che chi ama il vino vuole vedere. Così si costruisce uno storytelling emozionale del vino.

Photo by Maja Petric on Unsplash

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