Con la quantità di vino che viene venduto il tutto il mondo (nel 2018 la stima OIV era di 285 milioni di hl), fare attenzione alle contraffazioni del vino è un lavoro piuttosto delicato. Per questo le tecnologie digitali possono essere un buon aiuto per verificarne l’autenticità.
Un tag anti-contraffazione
L’azienda vinicola Seppeltsfield di Barossa, Australia, ha installato sul collo delle proprie bottiglie un dispositivo NFC sviluppato dal YPB Group, azienda tech di Sydney. Il dispositivo, denominato Vintail, è letto da qualunque smartphone, sia iOS che Android, tramite un’app con cui il compratore può verificare le informazioni sulla bottiglia.
I dati sono immagazzinati nello storage in cloud dell’azienda, e riporteranno informazioni relative alla bottiglia ed all’azienda. Il Vintail può essere installato su qualunque oggetto, ed è particolarmente adatto per prodotti di un certo valore.
I dispositivi NFC stanno avendo un largo impiego nella lotta alle contraffazioni, ed il vino è una delle merci che più si adatta all’uso di questa tecnologia.
La tecnologia per autenticare il vino
Oltre alle etichette di Champagne dotate di RFID, potete leggere questo post per saperne di più, anche Chateau Margaux utilizza un sistema tecnologico per fornire ai propri clienti le prove dell’autenticità delle sue bottiglie. L’azienda francese usa un marchio laser sulle proprie bottiglie, vernici speciali per la stampa delle etichette ed un tag RFID sul collo della bottiglia.
È dal 2009 che le aziende vinicole utilizzano questo tipo di dispositivi; la prima azienda è stata probabilmente Chateau Montelena con l’uso del tag denominato Prooftag; le protezioni con marchi olografici sono quelle più usate, per comodità di applicazione e per i costi contenuti.
Con l’aumento geografico del mercato, si sono però rese necessarie delle contromisure più efficaci, che siano facilmente utilizzabili anche dal consumatore finale. Un’app per smartphone è la soluzione migliore, grazie anche alla diffusione di soluzioni in cloud; in questo modo si riescono a dare al cliente finale anche informazioni sul vino e sugli abbinamenti, oltre che una assicurazione sull’autenticità della bottiglia.
Con l’implementazione di Blockchain nella filiera, diventerà più complicato avere bottiglie contraffatte; occorre sottolineare che in genere le alterazioni avvengono su bottiglie di pregio, e le case d’asta hanno bisogno di certificazioni che assicurino loro e i compratori sul prodotto.