La chiusura dei locali e i mesi di lockdown hanno accelerato la vendita di vino off-premise, ossia fuori dai soliti canali, e per le aziende vinicole che hanno deciso di abbracciare il DTC, nasce il problema del delivery del vino.
Non tutti hanno infatti la struttura, o anche solo il budget, per permettersi un servizio di consegna a costi accessibili, senza gravare troppo sulle tasche dei clienti. La pandemia e le conseguenti norme di contenimento hanno colpito i produttori di tutto il mondo. Alcune regioni vinicole sono chiaramente più attrezzate di altre, e prendere ad esempio l’Australia potrebbe far venire qualche buona idea anche qui da noi.
Situazione difficile per il vino australiano
Prima gli incendi ed ora l’emergenza sanitaria mondiale hanno messo a dura prova le 2500 aziende che producono vino; soprattutto se si pensa che il mercato tradizionale per l’export del vino australiano è la Cina.
Proprio un anno fa, a luglio 2019, Dean Taylor ha fondato WineDepot, un mercato online dedicato al B2B che aiuta fornitori, distributori e in generale la filiera del vino a restare connessi. Tutte le fasi del processo avvengono direttamente online, senza più documenti cartacei da firmare o riempire. I sistemi informatici di WineDepot si interfacciano direttamente con le piattaforme di produttori e distributori, così da rendere veloci e sicure tutte le operazioni.
Secondo Taylor, e dopo una ricerca di mercato accurata, quasi la metà dei consumatori di vino sarebbe disposta a pagare un piccolo sovrapprezzo per avere una consegna in giornata. Per fare questo è necessario avere una buona organizzazione logistica. Appoggiandosi ad un’azienda partner, hanno organizzato dei magazzini adeguati ad ospitare il vino in vari luoghi dell’Australia, Tanzania compresa. Ed il delivery del vino nell’ultimo miglio, in alcune città è demandato ad Uber Eats.
Secondo Taylor una buona rete logistica senza l’aiuto di un sistema informatico adeguato, non può funzionare.
La mia idea è usare una combinazione di tecnologia e di logistica, magazzini per il vino dislocati in modo strategico per rendere più semplice ed economico soddisfare gli ordini dei clienti (intervista a Lifehacker)
A causa della frammentazione elevata delle aziende di trasporto e delivery, spesso il modello DTC subiva degli intoppi. Consegne sbagliate, bottiglie mantenute in modo scorretto, tempi di consegna lunghi. Per un mercato che basa oltre il 30% del fatturato su questo modello di business, è un problema. Esistono quasi 1000 siti web dove acquistare vino, ed il più utilizzato ha un traffico pari solo al 4%.
Il sistema di delivery del vino migliora la sua qualità
Dean Taylor, che è anche il founder di Digital Wine Ventures, vedeva il problema logistico ed ha trovato una soluzione digitale. Questo ha consentito alle aziende vinicole di ampliare il proprio raggio di vendita, cosa che in questo periodo sta aiutando molto.
Taylor non è nuovo all’utilizzo innovativo delle tecnologie digitali. La sua prima startup è stata WineArk nel 1998, una serie di magazzini per lo stoccaggio di vini da collezione di alta fascia. Tramite WineArk, i collezionisti erano in grado di gestire le proprie bottiglie come se le avessero nella cantina della loro villa; a questo fu aggiunta poi una piattaforma per l’acquisto e la vendita delle bottiglie. Nel 2008 la società è stata venduta per 8 milioni di dollari.
In fondo, quel che ha fatto Taylor è quello che fa ogni innovatore: si rende conto di un problema, trova una soluzione. La tecnologia digitale non è un obbiettivo, è uno strumento per raggiungerlo, l’obbiettivo.
In Italia la rete logistica non è molto migliore, probabilmente, purtroppo anche a causa di infrastrutture stradali e ferroviari poco adeguate. La conformazione del territorio inoltre non aiuta, in un Paese praticamente diviso in due dalle montagne. Però il problema logistico dell’Italia non è mai stato affrontato, e con le comunicazioni digitali potremmo avere un delivery del vino, e non solo, che potrebbe raggiungere nuove destinazioni. Ne parlavo anche qui.
Il sistema italiano del vino, dai produttori ai distributori, ai retailer, le piattaforme online, ha bisogno di una svolta nella parte più debole, la distribuzione e il superamento dell’ultimo miglio. La delivery del vino è uno degli ostacoli che impediscono un reale mercato DTC. Senza un sistema distributivo efficiente, produrre ottimo vino potrebbe non essere sufficiente per i competitori emergenti.