Il 22 giugno ho partecipato ad una fiera vinicola online, il progetto DegustiAMO, organizzata da Memorvino insieme a Best Wine Stars, evento dedicato al wine tasting di Prodes Italia.
Il format era semplice: con il link di invito si accedeva alla piattaforma online da dove scegliere i banchi d’assaggio da visitare.
In ogni room c’era un produttore al quale chiedere notizie sui vini e sulla cantina. Era possibile anche acquistare direttamente sulla piattaforma, tramite il loro sistema di e-commerce. Le cantine presenti erano
- Azienda Agricola Rabino Marco, Piemonte
- Ca du Ferrà Wine&Tasting, Liguria
- Cantina Priorino, Toscana
- Cantina Riboli, Piemonte
- Cantine di Dolianova, Sardegna
- Cantine Lizzano, Puglia
- Cantine Serio, Puglia
- Casa Vinicola Fazio, Sicilia
- Corte Canella, Veneto
- Donna Viola, Puglia
- Elena Fucci, Basilicata
- Eredi dei Papi, Lazio
- Najma, Veneto
- San Michele a Ripa, Marche
- Sorrentino Vini, Campania
- Tenute Luspada, Puglia.
Una fiera vinicola completamente online
Ho intervistato Annalisa Prato, Direttore Commerciale di Memorvino, e prossimamente potrete ascoltare tutta l’intervista sul mio podcast, dove parliamo anche del loro device per il bicchiere smart.
L’idea delle degustazioni multiple è molto interessante, e considerando che è stato un pilota devo dire che sicuramente ha dato delle buone indicazioni per lo sviluppo. I produttori naturalmente erano molto disponibili a raccontare la storia della propria cantina e dei propri vini. Alcuni più spigliati di altri, come è normale, ma ognuno di loro ha mostrato la capacità, dopo i primi momenti di imbarazzo reciproco, di adattarsi al nuovo mezzo.
Infatti, a differenza del normale banco di degustazione dove il visitatore è comunque mescolato fra i visitatori, in una video call il contatto sembra più personale, più intimo.
La varietà di allestimenti è una opportunità
Ogni produttore si era organizzato la propria postazione domestica come voleva, chi in una stanza con i vini di fianco, chi con il logo aziendale in bella mostra. Qualcuno era nel vigneto, anche se non sempre la connessione lo aiutava, ma questo non è colpa del produttore.
La varietà di sfondi nei video era tanta, ogni cantina aveva il proprio stile per presentarsi, e forse questo rendeva meno tipizzata la manifestazione. In un evento fisico, infatti, i produttori hanno il cartello con il nome della cantina scritto tutti allo stesso modo e l’allestimento è uguale per tutti.
La varietà di allestimenti forse creava un effetto di disomogeneità che a mio avviso andrebbe sfruttato. Poiché si entrava, letteralmente, nella stanza di ogni produttore, è normale avere sfondi, posizionamenti, luci e altro diversi l’uno dall’altro.
Ma invece di far diventare la scena omogenea, con il rischio di perdere l’unicità di ogni cantina, potrebbe essere interessante trovare un elemento uguale per tutti, e lasciare via libera alla fantasia di ognuno.
Le connessioni sono state tutto sommato decente, anche se in qualche caso per sentire le parole del produttore o della produttrice, dovevo chiudere la videocamera. Ma sono stati pochi casi.
Un format con grandi potenzialità
Sebbene fosse un pilota, l’esperienza è stata positiva, e sono grato ad Annalisa di avermi invitato a questo test. Durante l’intervista e off-record mi ha raccontato delle difficoltà che ci sono state nell’organizzare una fiera vinicola online in pratica in poche settimane. Lo sforzo da parte degli organizzatori è stato non solo preparare la piattaforma, che era Google Meet per la cronaca, ma nell’assistenza ai produttori. Non tutti erano abbastanza pratici del mezzo digitale, anche i più giovani. Come è ovvio fare un post su Facebook o una story su Instagram non significa saper usare la tecnologia. C’era un tecnico per ogni cantina, così da essere poter risolvere da remoto qualunque problema di connessione.
I produttori con cui sono entrato in contatto erano contenti di questa opportunità; la rete è un mezzo di sviluppo e conoscenza notevole anche nel vino. Da quanto ha raccontato Annalisa a The Digital Wine, questa formula probabilmente subirà alcune modifiche, le sessioni pilota servono proprio a questo. Sono certo che il grosso del lavoro non è finito, per loro, anzi sta iniziando adesso.
Potrebbe essere un nuovo format da proporre durante eventi fisici, ad esempio, con sessioni apposite per i visitatori remoti; oppure dedicato al mercato B2B. Come ho detto anche in questo post, le tecnologie digitali stanno mostrando nuovi modi di organizzare il mercato del vino. Le fiere si dovranno adattare a modificarsi, diventando forse più snelle ma anche più fruibili. E sarà il modo in cui mostrare il vino italiano al mondo in una nuova veste.
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