Brasile, nuovo mercato per l’e-commerce del vino

Leggere i report che compaiono sui migliori siti web che si occupano di marketing, è sempre una buona idea, e questo vale anche per il vino ed il suo mercato.

Brasile, terzo mercato online mondiale

Nella classifica dei paesi che acquistano vino online, dopo Cina e Regno Unito è il Brasile a conquistare il terzo posto. Il grafico che trovate qui sotto (preso da Wine Intelligence) mostra che il 26% dei wine lovers regolari si rifornisce di vino dai siti di e-commerce, rispetto al 30% degli Inglesi ed il 41% dei Cinesi.

La cosa più sorprendente è la crescita che il Brasile ha avuto come cliente delle enoteche online: nel 2016 la percentuale era attorno al 16%.

Quanto fa, in numeri? Stiamo parlando di 1,7 milioni di persone che si collegano ad un sito di acquisti per farsi inviare il proprio vino preferito a casa. Ogni mese.

Il report di Vinitrac ®, la piattaforma di marketing di Wine Intelligence, è dedicato proprio al Brasile, e leggendolo si imparano un paio di cose interessanti, forse scontate ma che dovrebbero convincere chi si occupa di marketing del vino a dedicarsi un po’ di più al mondo online.

Chi compra vino online

Come è naturale aspettarsi, l’acquirente brasiliano tipico è un Millennial, o meglio è giovane, guadagna bene e beve normalmente più vino del compratore medio; prende le sue informazioni dalle app dedicate al marketing online, dalle piattaforme di e-commerce e dal sito dei produttori.

Guardare cosa accade in giro per il mondo è sempre istruttivo, soprattutto per osservare l’evoluzione delle tendenze e come stanno modificando le proprie propensioni all’acquisto i clienti, e le loro abitudini.

Informazioni di questo tipo non sono utili solo per le grandi aziende vinicole o le cooperative con estensione nazionale, ma anche per le piccole e medie cantine.

Come scrivevo qualche tempo fa, l’Italia in questo segmento è piuttosto indietro, e come vedete nella mappa il nostro Paese non compare nemmeno.

Se i Consorzi di Tutela facessero sul serio il loro lavoro, credo che questa dovrebbe essere una strada su cui iniziare a condurre i propri associati.

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