Come in molti altri settori, Intelligenza Artificiale e produzione del vino possono portare a notevoli miglioramenti. L’IA sta trasformando tutti i processi. Dalle attività in vigna ai processi di vinificazione ed infine alle esperienze dei consumatori, l’industria vinicola si sta trasformando.
Sono ormai almeno 5000 anni che l’umanità produce vino, e applicare una tecnologia così innovativa a questo settore potrebbe essere strano. Eppure è così. Lindustria vinicola sta adottando l’Intelligenza Artificiale usando dati, processi automatici e tecniche di apprendimento per semplificare tutta la filiera.
Gestione del vigneto con l’Intelligenza Artificiale
Il primo posto dove l’IA agisce è ovviamente il vigneto. Questo è sempre stato, e continuerà ad essere, il regno del vignaiolo, della sua competenza ed esperienza. La conoscenza del terreno, delle piante, delle condizioni atmosferiche, è concentrata in modo evidente nel produttore. L’IA sta trasformando il fondamento stesso della vinificazione: il vigneto. Tradizionalmente, la gestione del vigneto si è basata in larga misura sulla competenza e l’esperienza umana per monitorare la salute del suolo, le condizioni meteorologiche e la crescita dell’uva. Tuttavia, con l’introduzione dell’IA, questi processi stanno diventando più precisi, migliorando le previsioni. A questo link trovate alcuni esempi e casi d’uso dell’IA nel vigneto.
L’agricoltura ormai fa largo uso delle tecnologie digitali, e l’Intelligenza Artificiale nella produzione del vino non è più una novità. Vengono migliorate ed ottimizzate le condizioni di coltivazione della vite, grazie a sensori distribuiti nel vigneto che raccolgono i dati necessari. Umidità del suolo, esposizione alla luce solare, temperatura, livelli di nutrienti, sono tutti parametri misurabili e quindi analizzabili. Gli algoritmi analizzano i dati e riescono a fare previsioni e dare suggerimenti sui trattamenti, l’irrigazione, i tempi ottimali per la raccolta.
Analisi integrata e raccolta dei dati
La startup californiana VineView utilizza l’IA per analizzare le immagini aeree dei vigneti e producendo informazioni sullo stato di salute della vite. In questo modo si ha anche un forte risparmio durante l’irrigazione e nell’uso di fitofarmaci.
Non è certo semplice, però, l’introduzione di questa tecnologia in una azienda vinicola, le sfide da affrontare sono molte. Ci sono investimenti iniziali nelle infrastrutture, sensori, droni e software per l’analisi dati. Occorre resistere alla tentazione di diminuire l’intervento umano, che invece deve continuare. Il vantaggio di avere una IA nell’azienda vinicola, è diminuire tutti quei passaggi necessari ma ripetitivi che quindi possono essere demandati ad un oggetto, invece che ad un essere umano. L’essere umano è necessario per la supervisione, in modo da agire velocemente in quei casi in cui la IA non abbia dati sufficienti.
Il training in vigna dell’Intelligenza Artificiale
Questa è la seconda parte del processo di implementazione di una Intelligenza Artificiale nella produzione del vino, ossia il training. Questo significa che, come il vignaiolo ha imparato a conoscere la propria vigna dopo anni di lavoro sul campo, lo stesso occorre fare per la AI. Deve, cioè, imparare a mettere in relazione i dati raccolti con la tipologia di vino che si vuole produrre, ad esempio. Deve conoscere i dati delle annate precedenti, avere i dati delle precipitazioni e di come il terreno si è modificato. Da sola, l’IA non potrebbe fare niente, per questo è necessario un umano esperto che insegni il mestiere.
L’Intelligenza Artificiale è un apprendista in vigna, con una veloce curva di apprendimento.
Quel che serve quindi ad una IA in vigna, ma vale per qualunque altro processo produttivo, è dotarla di logica e fornire il contesto entro cui nascono i dati che analizza. Occorre far partecipare la IA a tutte le fasi, compresa la vinificazione e l’imbottigliamento.