Negli ultimi anni si parla sempre più di agrivoltaico – una tecnologia che combina la produzione agricola con quella di energia elettrica da pannelli fotovoltaici, installati in modo da non sottrarre terreno alle colture. Non si tratta solo di un’idea “green”, ma di un approccio concreto per affrontare tre sfide allo stesso tempo: sicurezza alimentare, transizione energetica e sostenibilità ambientale. Un esempio è la Francia, che ha inaugurato il più grande impianto agrivoltaico per l’agricoltura il mese scorso.
1. Cos’è un impianto agrivoltaico
Un impianto agrivoltaico è una centrale solare fotovoltaica integrata nelle superfici agricole, progettata per consentire sia la coltivazione sia la produzione di energia nello stesso spazio.
La differenza rispetto al fotovoltaico tradizionale è nell’installazione dei pannelli: invece di coprire il terreno o usare aree non agricole, nell’agrivoltaico i moduli sono montati su strutture rialzate, con un’altezza sufficiente per permettere il passaggio di macchinari agricoli e la crescita delle colture sottostanti.

Questa disposizione porta vantaggi immediati:
- Uso efficiente del suolo: un ettaro produce cibo ed energia allo stesso tempo.
- Protezione delle colture: i pannelli forniscono ombreggiamento parziale, riducendo lo stress idrico.
- Riduzione dell’erosione e del consumo d’acqua: il microclima sotto i pannelli trattiene umidità e riduce la temperatura del suolo.
2. Come funziona
Dal punto di vista tecnico, un impianto agrivoltaico si basa su:
- Strutture rialzate: i pannelli sono installati a 2-5 metri di altezza, spesso inclinabili o orientabili per ottimizzare la produzione di energia e l’esposizione delle colture alla luce.
- Gestione integrata: sensori e sistemi IoT monitorano parametri come temperatura, umidità e radiazione solare, regolando l’angolo dei pannelli.
- Connessione alla rete o autoconsumo: l’energia prodotta può essere venduta o usata direttamente per le attività agricole, come l’irrigazione o la refrigerazione.

Questo approccio richiede un bilanciamento fine: troppa ombra può penalizzare alcune colture, mentre un’ombra moderata può migliorarne la resa, come dimostrano diversi studi su vite, pomodoro, foraggio e lattuga.
3. Benefici concreti
L’agrivoltaico porta benefici misurabili sia all’agricoltura sia all’ambiente.
Vantaggi agricoli
- Aumento della resa: in certi casi +15-30 % per la vite, +10 % per lattuga, +40 % per foraggio.
- Riduzione del consumo d’acqua: fino al –65 % per il pomodoro.
- Protezione da eventi estremi: minori danni da grandine e stress termico.
Vantaggi energetici e ambientali
- Produzione di energia: in Italia, un ettaro di agrivoltaico (circa 1 MWp) può produrre tra 1,2 e 1,5 milioni di kWh/anno.
- CO₂ evitata: circa 780 tonnellate l’anno per ettaro.
- Indipendenza energetica: riduce i costi per irrigazione e lavorazioni.
Tabella – Produzione, costi, risparmi e CO₂ per ettaro
Voce | Valore stimato per ettaro (1 MWp) |
---|---|
Produzione annua | 1 200 000 – 1 500 000 kWh/anno |
Costi di manutenzione | ≈ 62 880 €/anno (LCOE ≈ 52,4 €/MWh) |
Risparmio/vendita energia | ≈ 177 000 €/anno |
CO₂ risparmiata | ≈ 780 t/anno |
4. Confronto internazionale: stato e prospettive
A livello globale, l’agrivoltaico è ancora una tecnologia in fase di espansione. Gli approcci variano molto da paese a paese: c’è chi lo vede come opportunità strategica e chi invece deve ancora rimuovere barriere normative.
Paese | Stato attuale stimato Agrivoltaico | Nota/Prospettive |
---|---|---|
USA | ≈ 1 % della produzione solare | Crescita trainata da progetti pilota; ostacoli nei costi iniziali. |
Italia | Diffusione in crescita, ma ancora limitata | Potenziale elevato nelle aree vitivinicole e agricole intensive; vincoli autorizzativi da rivedere. |
Francia | Strategia nazionale con legge APER (max 40 % di copertura) | Oltre 43 000 ettari previsti entro il 2028; incentivi dedicati. |
Spagna | Sperimentazioni in corso | Ampio potenziale nel sud e nelle aree aride; investimenti previsti nei prossimi 5 anni. |
Germania | Avanzata sperimentazione (APV-Resola) | Modello di integrazione in aziende agricole; sostegni pubblici attivi. |
Giappone | Diffusione significativa dal 2004 | Regolamentazione favorevole; migliaia di impianti già operativi. |
Uno sguardo al futuro
Il potenziale dell’agrivoltaico è enorme, ma in Italia incontra ancora ostacoli normativi e burocratici. In paesi come la Francia, invece, leggi dedicate stanno accelerando l’adozione, fissando regole chiare per evitare conflitti tra energia e agricoltura.
L’integrazione di queste soluzioni con le comunità energetiche rinnovabili potrebbe portare vantaggi non solo economici, ma anche sociali, trasformando le campagne in poli produttivi sia di cibo sia di energia.
Per approfondire
- Progetto APV-Resola in Germania: sperimentazione e produttività condivisa WIRED, Wikipedia
- Rapporto Value4Farm sull’efficienza agricola (produttività irrigua e resa) in Italia Rinnovabili.
- Studio sulla vena economica del LCOE agrivoltaico italiano per PMI Webthesis.
- Quadro normativo francese con la legge APER per una visione comparata tse.energy.