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Come gli utenti usano chatGPT

Come gli utenti usano ChatGPT è oggi una domanda cruciale per capire l’evoluzione dell’AI nella vita quotidiana e nel lavoro. Il report NBER “How People Use ChatGPT” offre per la prima volta una risposta fondata su dati d’uso reali, classificati automaticamente nel rispetto della privacy.

Aumento rapido degli utenti

Tra novembre 2022 e luglio 2025 ChatGPT accelera, coinvolgendo circa il 10% della popolazione adulta online. Oltre 2,5 miliardi di messaggi al giorno e una forte presenza di under-26, rendendo il chatbot una piattaforma di massa, non più confinata a nicchie tecnologiche. La fotografia di come le persone usano ChatGPT mostra una prevalenza crescente degli usi non-lavorativi (oltre il 70% a metà 2025), trainati da tre macrocategorie.

Il grafico qui sotto è stato costruito tramite dai esterni, tra cui quelli di TechCrunch.

Fonte: Backlinko

Si tratta di Practical Guidance, Seeking Information e Writing, in totale ricoprono quasi quattro conversazioni su cinque. In ambito lavorativo, Writing resta l’attività principale soprattutto come editing e rielaborazione di testi già forniti dall’utente. Accanto a queste evidenze, c’è l’evoluzione della categoria Asking (domande e supporto decisionale). Analizzando come le persone usano ChatGPT, si evidenzia una crescita relativa più rapida nei paesi a reddito medio-basso, dove l’accesso a un assistente testuale facile da usare riduce il digital divide, quindi avvicinando più persone all’uso della tecnologia.

Un esempio di uso della AI nel settore Beverage potete trovarlo in questo post, con gli LLM usati per i consigli verso gli utenti.

Una scorciatoia sbagliata?

Qui piuttosto il problema è che uno strumento come chatGPT non andrebbe usato senza qualche fondamento di conoscenza digitale. Le risposte dei bot non sempre sono precise, a volte vengono fornite informazioni del tutto fuori luogo. La comodità di avere risposte veloci non va d’accordo con la precisione né tantomeno con l’approfondimento. Non si diventa esperti di un argomento leggendo poche righe nell’app, e questo è uno dei fattori negativi di come le persone usano chatGPT. Il problema lo vediamo in molte altre occasioni, tanto che Cory Doctorow parla (non solo lui, in realtà), di ‘enshittification‘.

In ogni caso il report individua un nucleo ricorrente di attività:

  • ottenere, interpretare e documentare informazioni;
  • prendere decisioni e risolvere problemi;
  • pensare creativamente;
  • lavorare con i computer

Questi punti spiegano la grande maggioranza dell’uso legato al lavoro. In questo contesto troviamo le richieste di Writing (circa 40–42% delle conversazioni di lavoro), dove due terzi sono editing, traduzione, sintesi o riscrittura del materiale dell’utente.

D’altra parte, l’utilizzo di ChatGPT fuori dal lavoro riflette il bisogno di guide pratiche, informazione e creatività personale. Richieste di How To e ricerche di informazioni rapide. La programmazione invece resta una quota minoritaria (~4,2%).

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