Con l’espansione delle tecnologie digitali, sorge la domanda di come utilizzarle nel modo migliore. A New York a marzo si è tenuto il panel “Emerging Technologies in the Wines and Spirits Industry“, dove professionisti e operatori del settore vino e alcolici si sono confrontati sulle piattaforme ed i servizi che usano per migliorare il proprio settore.
Da un social ad un altro
Le soluzioni tecnologiche dedicate al B2B ed al B2C possono aiutare le aziende vinicole ed i grandi marchi a mantenere un margine positivo, ma ne esistono talmente tante che l’impressione è quella di un mondo molto frammentato. All’interno del panel, gli operatori del settore hanno confrontato le rispettive soluzioni adottate, e quel che è emerso è che ognuno ha una soluzione differente. L’unica cosa su cui si sono trovati tutti d’accordo, è che le tecnologie emergenti sono oggi necessarie per razionalizzare le proprie operazioni. E sono vitali per connettersi con nuovi consumatori, migliorare l’affidabilità del marchio ed in genere per l’espansione del proprio business.
I partecipanti hanno anche discusso su quanto la tecnologia possa aiutarli a costruire relazioni solide con i propri clienti. Questo ha naturalmente un costo, ed il costo è il tempo necessario per gestire i propri profili social, Facebook e Instagram soprattutto.
Interazione reale con i clienti
Occorre anche considerare che tutto questo sforzo potrebbe andare sprecato nel momento in cui le piattaforme digitali, da Google ai social network di Zuckerberg, cambiano i propri algoritmi. Se tutto quel che il nostro business contiene è scritto in queste piattaforme digitali, il rischio è che sparisca quando queste piattaforme vengono modificate o sostituite da altre.
È però fuor di dubbio che l’interazione con i clienti sia estremamente importante, e a volte basta un semplice messaggio di saluto sulle piattaforme social o via YouTube.
Non tutte le piattaforme di comunicazione sono uguali, proprio perché ogni azienda è differente dalle altre; questo vuol dire che uno sforzo elevato deve essere posto per scegliere il giusto canale social, quello più adatto alle proprie esigenze.
Strategia prima della tecnologia
André Mack, proprietario della Maison Noir Wines, ha sottolineato che il gran numero di fotografie di vini postate frequentemente sui social, non sono del tutto distinguibili dai consumatori: insomma, sembrano tutte uguali e indistinguibili. Invece, ha incoraggiato le aziende di trovare la propria voce tramite lo storytelling, che sia un testo, delle immagini, dei video. In questo, continua Mack, può essere utile stringere accordi con altre aziende di vario genere, negozi, librerie, musei, per ampliare e condividere la propria storia e raggiungere nuovi gruppi di appassionati.
Questa abbondanza di piattaforme, con altrettante nuove che nascono ogni giorno, è solo tecnologia: importante, ma è solo un mezzo. Comprendere realmente i propri dipendenti e i propri clienti, può aiutare a identificare il prodotto giusto.
Il panel ha poi sottolineato l’uso dei dati nel futuro del marketing. Oggi esistono degli strumenti per automatizzare l’analisi e individuare il giusto gruppo di clienti per il giusto prodotto, e soprattutto capire come può crescere il proprio brand.
L’obiettivo più importante per la tecnologia è farci lavorare in modo più semplice e più efficiente, ma deve per forza essere supportato da un pensiero strategico. Non basta mettere qualcosa su Facebook per essere sicuri di venderlo.