È da un po’ di tempo che tengo d’occhio il fenomeno del vino in lattina, e già parlare di fenomeno sembra strano. In realtà è un settore in forte espansione da anni, ed anche se fa storcere il naso ai wine lovers e agli intenditori, è di certo un mercato da tenere d’occhio.
Le analisi di mercato sono tutte a favore del vino in lattina; quella che vedete qui sotto è la previsione di crescita per i prossimi anni. Tutti gli osservatori del mercato sono concordi con questo.
Il prodotto non è proprio nuovo, sebbene negli ultimi dieci anni abbia avuto una forte accelerazione; il primo vino in lattina è addirittura del 1936; però fino al 1979 non ci fu un vero e proprio prodotto industriale, grazie a Bianchi Winery. Il 2004 è stato l’anno della svolta, quando la Francis Ford Coppola Winery mise in vendita il Sofia Blanc de Blanc. Lo trovate a 17.79$ nel pacco da quattro.
Nuove condizioni, nuovo packaging
2020 e 2021 sono stati i due anni eccezionali di queste confezioni, il valore globale nel 2020 ha superato di 200 milioni di dollari, con previsioni di arrivare a oltre 570 nel 2028. Una buona analisi del mercato del vino in lattina la trovate qui. Il packaging del vino sta diventando sempre più interessante, ritagliandosi un settore che potrà portare novità da tenere d’occhio. Ne parlavo in questo post, un paio di anni fa.
Come riporta anche Business Wire, il vino in lattina sembra essere diventato un prodotto premium, con prezzi che variano dai 12 ai 25 dollari per confezione. Ma quindi, qual è il segreto di questo packaging? La leggerezza del contenitore ha contribuito a farne il prodotto migliore per il delivery durante il 2020, e i produttori hanno approfittato. Sono state lanciate nuove etichette, e naturalmente il target sono le nuove generazioni, i Millennials e tutti gli altri.
Il vino in lattina coglie le nuove opportunità
Aziende come E. & J. Gallo, Treasury Wine Estates e Foley Family Wines producono vino in lattina, principalmente Chardonnay, Pinot Nero e rosé. Una delle prime società a vendere vino in questi contenitori fu la Union Wine C0 nel 2014., con la linea Underwood di Pinot Nero e Pinot Grigio, e da allora il trend è sempre stato in crescita.
Il mercato vinicolo è in veloce movimento, anche se ancora fa poco rumore. Certo ne fa molto poco qui nel vecchio continente, dove il vino è ancora visto come un prodotto solamente tradizionale. A mio parere questo è il risultato di una scarsa attenzione ai cambiamenti dei clienti, chiamatele anche mode se volete. Ma d’altra parte per vendere un prodotto è importante sapere cosa vuole chi lo dovrebbe comprare.
Naturalmente un Barolo del ’76 non potrà andare in lattina; però può andarci un Bellone del 2021, o un Prosecco. Sono prodotti differenti, che hanno clienti e appassionati differenti. E di certo meritano un packaging diverso.