Un modo per giocare con il vino si trova sempre, soprattutto quando coinvolge i gusti musicali dei wine lovers. Devono aver pensato questo i due ideatori di Wine Listening, una app che abbina vino e musica scelta da Spotify.
Il sistema sembra piuttosto semplice: lo smartphone inquadra una bottiglia tramite l’app, e l’algoritmo sceglie una dei milioni di canzoni presenti su Spotify, abbinandola alla tipologia di vino. Accendete le casse ed assaporate il vostro vino, in perfetta armonia tra loro.
L’idea potrebbe non essere male, visto che giocare con un prodotto è la maniera migliore per farlo avvicinare al cliente. Manca ancora, a mio avviso, la parte di gamification, ossia la competizione. È una fase importante del processo, perché consente all’app, o a qualunque servizio legato ad un gioco, di continuare ad esistere passata l’euforia della novità. Anche se a prima vista può sembrare una cosa da niente, introdurre un gioco con punteggi e record da raggiungere è un ottimo metodo per creare hype negli utenti.
L’app che abbina vino e musica è tutta italiana, ideata dal sommelier Gabriele Cedrone e dall’ingegnere Marco Iacobelli che la presenteranno a Pisa il 12 ottobre all’Internet Festival-Forme di Futuro di Pisa.
Dietro l’applicazione ci sono algoritmi di Intelligenza Artificiale che si basano sulle ricerche dallo psicologo Charles Spencedel Crossmodal Research Laboratory di Oxford. La percezione del gusto si modifica, secondo questi studi, anche in base alla musica ascoltata; il software cerca il giusto abbinamento fra i parametri organolettici del vino e i brani musicali del database di Spotify.
Ed ora, che vino abbiniamo ai Concerti Branderburghesi di Bach e a Quadrophenia degli Who?
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