Uno dei problemi che le aziende vinicole hanno dovuto affrontare è come coinvolgere i consumatori di vino ora che le visite in loco sono state vietate o limitate. Il DTC è stato sempre praticato dalle aziende vinicole, che aspettavano i propri clienti che andavano a comprare il loro vino, a volte anche sfuso. Poi i gusti si sono affinati, sono nate le sale di degustazione all’interno delle cantine ed il calice bevuto con il produttore è diventata pratica comune non solo per gli intenditori. Ora è necessario utilizzare le potenzialità delle tecnologie digitali per attirare i consumatori e gli appassionati .
Soluzioni digitali per il coinvolgimento dei consumatori
Una delle soluzioni più innovative in questo senso è Commerce7, piattaforma incentrata sul cliente e che sta guidando la rivoluzione dell’e-commerce del vino; ora ha iniziato una collaborazione con Vimbibe per aprire nuovi canali di engagement digitale che fino ad ora erano stati fuori dalla visione del mercato del vino.
È un sistema di comunicazione a senso unico, ossia dalle aziende vinicole ai consumatori; con questa partnership, Vimbibe offre agli utenti di Commerce7 la possibilità di inviare messaggi ai propri clienti.
Vimbibe era in fase di sviluppo molto prima di COVID-19, ma soprattutto oggi i clienti vogliono la possibilità di creare relazioni più profonde con i loro marchi preferiti. L’email marketing è un ottimo strumento, ma statisticamente solo il 20-30% delle email viene aperto. Con gli SMS, gli studi hanno dimostrato un tasso di apertura del 98% e un tasso di clic del 30% (Simon Solis-Cohen, founder di Vimbibe).
La chiave di questa nuova partnership è proprio la piattaforma di Commerce7. Grazie alla sua tecnologia è possibile offrire metodi per condividere i dati in sicurezza con le app di terze parti, come quelle delle aziende vinicole.
Coinvolgere i consumatori di vino quindi diventa più semplice perché le cantine possono segmentare meglio i propri clienti, invece di inviare SMS di massa.
Individuare il profilo del cliente
Sebbene questo sia una prassi normale nel marketing, il mondo del vino ha ancora qualche problema a indirizzare i propri messaggi al pubblico giusto. A Vimbibe sperano che questo metodo riesca a spingere le aziende vinicole ad usare questo meccanismo.
Secondo Solis-Cohen, i messaggi di testo sono solo l’inizio per Vimbibe. Il loro team di esperti di marketing digitale è impegnato a creare un programma nella loro piattaforma in modo che le cantine possano iniziare ad usare al meglio il sistema. I clienti potranno condividere il loro codice di riferimento univoco per sbloccare sconti e offerte per se stessi e per i loro amici.
In questo modo la vicinanza e l’interazione con i wine lovers diventa più forte, perché un SMS viene visto come un messaggio più personale di una email o di un generico pop-up di advertising. Sono ormai molte le aziende digitali che si occupano di vino ad appoggiarsi alla piattaforma Commerce7 (su cui farò una scheda tecnica disponibile per gli abbonati alla newsletter). Lo stesso vale per molte aziende vinicole che utilizzano questa soluzione. In Italia esiste Wine Around, sponsor del podcast di The Digital Wine, che offre soluzioni adatte proprio per il DTC del vino.
Da un momento all’altro, COVID-19 ha costretto le aziende vinicole a spostare rapidamente la loro attenzione sulle vendite online. Come tutte le piattaforme che si occupano di e-commerce del vino, anche Commerce7 ha registrato un aumento quasi istantaneo degli ordini. L’idea di fondo è trovare nuovi modi per coinvolgere i consumatori di vino utilizzando, grazie all’analisi dei dati, le tecniche del marketing di affiliazione. Creare relazioni più durature con i clienti è il fondamento del Direct to Consumer.
Foto di Parij Borgohain da Pexels