Sembra ormai una corsa alla tecnologia digitale, quella che caratterizza questo 2021, e non dovremo attendere molto per vedere smart speaker e ricerca vocale usati per l’industria del vino.
Smart speaker e ricerca vocale
Uno smart speaker è uno di quegli oggetti che, connessi a Internet, rispondono alle nostre domande e rispondono ai comandi vocali. Cose semplici, naturalmente, come accendere le luci di casa o scegliere una playlist musicale, accendere la macchina del caffé o gestire l’agenda degli appuntamenti. Utile, quest’ultima cosa, in questo periodo di smart working diffuso: un segretario che ci ricorda gli impegni. Si collegano ai nostri account online, leggono l’agenda, imparano i nostri gusti musicali.
Il più noto è naturalmente Amazon Echo, quello che risponde ad Alexa per intenderci, e poi il Google Home, che risponde a Hey, Google!. Anche Apple ha messo in commercio il suo, Apple Pod, che invece risponde a Siri.
La ricerca vocale non è una invenzione di oggi, naturalmente, anzi ormai quasi il 40% delle ricerche su Internet viene effettuata grazie all’assistente vocale del nostro smartphone. Che abbiate Andoid o IoS non importa, funziona allo stesso modo. Può essere utile e molto comodo in automobile, ad esempio, se dobbiamo farci leggere un messaggio di testo o una email e se dobbiamo rispondere. Possiamo chiedere di mostrarci la strada per il nostro prossimo appuntamento. Ci evitano di scrivere la domanda su una tastiera, insomma, e ci danno le risposte che ci servono.
Non mi dilungherò troppo a parlare di questi dispositivi, se vi interessa l’argomento potete trovare informazioni qui, ad esempio. Considerate inoltre che ormai quasi ogni dispositivo digitale può essere attivato con la voce, quindi oltre agli smartphone troviamo smartwatch, televisori, automobili, frigoriferi. Una dimensione ce la può dare questo grafico qui sotto
Le previsioni per quest’anno ed il prossimo ci dicono che la crescita sta rallentando, e questo perché si è raggiunto un qualche punto di saturazione.
Consigliami un vino
Ma veniamo al tema, ossia se e come usare la ricerca vocale per l’industria del vino. Per quanto detto all’inizio, gli smart speaker hanno bisogno di accedere ad una fonte per poter dare informazioni, e questo si fa con le skill di Alexa o le actions di GoogleHome. Ancora di questi software ne esistono pochi, e non sembrano funzionare benissimo. Potete leggere questo mio post, un po’ datato ma ancora valido. Sono pochi ancora gli sviluppatori che lavorano su questo argomento, ed inoltre l’argomento è non solo vasto ma anche dispersivo. Basti pensare a tutte le tipologie di vino, le regioni vinicole nel mondo, i metodi di produzione e così via; inoltre ogni skill ed ogni action è commissionata da una cantina vinicola, da un ristorante, da un grande magazzino.
In quest’ultimo caso però abbiamo almeno una certa varietà di scelta, un po’ come cercare un vino in un qualunque marketplace specializzato. Se però parliamo di ricerca vocale per l’industria del vino e l’e-commerce, il discorso cambia notevolmente. In questo caso infatti l’operazione è la stessa che facciamo digitando sulla tastiera dello smartphone o del tablet, o del pc, direttamente nella barra di ricerca di Google o di Bing.
Acquisto in marketplace
Oggi, per quanto le piattaforme si siano perfezionate, se cerchiamo un vino generico in un marketplace specializzato rischiamo di avere decine di proposte. Possiamo raffinare la ricerca per zona vinicola, prezzo, tipologia, naturalmente, ma questo significa un sacco di click e tempo passato sul negozio online. Fino ad ora nessun e-commerce dedicato al vino ha ancora adottato ricerche vocali. Un paio di anni fa ci ha provato Nestlé con le ricette, la catena Domino’s Pizza e anche Johnny Walker.
Eppure questo è il settore che maggiormente potrebbe attrarre investitori e il favore dei consumatori. Tutto dipende dagli sviluppi e soprattutto da quanto le tecnologie di IA riusciranno ad individuare i gusti del cliente. Carrefour sta già lanciando il proprio assistente vocale, e lo stesso sta facendo Wallmart; è una indicazione che le ricerche vocali saranno utili in particolare per quegli articoli meno legati al brand.
Contenuti per la wine industry
Probabilmente ancora più interessante sarà la nascita di contenuti vocali dedicati al vino. Piccoli podcast da 5 o 10 minuti che saranno la risposta alla domanda dell’utente, le caratteristiche di un vitigno o la storia di una cantina ad esempio. I consigli di abbinamento ed i metodi di produzione arricchiranno il database di contenuti; questo vuol dire anche lavorare molto di SEO, di ottimizzazione per la ricerca e forse si parlerà di VSO, Vocal Search Optimization. C’è davvero molto spazio per questo settore, basti pensare alla quantità di blog dedicati al vino.
La ricerca vocale per l’industria del vino sarà quindi uno di quegli obiettivi che verranno raggiunti a breve, non appena un grande store avrà intenzione di investirci. I numeri sono ancora sotto la crescita necessaria per investimenti importanti, ma non mi stupirei se il prossimo anno vedremo i primi marketplace vocali dedicati al beverage.