Nei momenti di crisi uno dei pericoli anche nel settore del vino è quello di incappare in acquisti truffa, come raccontano le cronache, così i sistemi anticontraffazione per il vino diventano sempre più importanti.
C’è una evoluzione, purtroppo anche nel mondo delle truffe: se prima ad essere presi di mira erano vini di vecchie annate, adesso anche i vini più giovani sono in pericolo. Come raccontavo nell’altro mio blog, il costo dei vini contraffatti ora è in media attorno agli 80-100€. Sempre bottiglie di un certo valore ma non di quelle introvabili.
Conoscere la bottiglia
Saper riconoscere una bottiglia falsa non è semplice, occorre avere una certa conoscenza ed esperienza nel settore. Così come non è semplice o a buon mercato assoldare un esperto per controllare ogni bottiglia che si va ad acquistare. A volte le falsificazioni sono evidenti: nomi di vino chiaramente scritti male, errori sull’etichetta e evidenti incongruenze nella confezione.
Maureen Downey afferma che il mercato asiatico è invaso da molti tipi e livelli di falsi. Ad esempio, i marchi possono essere copiati con solo una leggera modifica al nome, come Penfoids invece di Penfolds ad esempio. La stessa cosa che accade con Parmesan al posto di Parmigiano, per capirci.
Un altro metodo di contraffazione è il refilling, ossia riempire una bottiglia autentica, ma vuota, di vino a basso prezzo. In questo caso verificare la truffa è più semplice, ad esempio analizzando il livello di liquido, il tappo o la capsula. Di certo occorre anche qui un occhio attento da parte dell’acquirente. Ma come ci si può difendere?
Spesso dipende anche dalla cantina, se ha adottato sistemi di identificazione e tracciatura che non possano essere manomessi facilmente.
Le tecnologie vengono presto superate
A volte però le tecnologie di anticontraffazione per il vino non sono altro che soluzioni che possono essere aggirate nel prossimo futuro. Tutta la tecnologia può essere potenzialmente compromessa o decodificata. Sempre Downey dice che il suo team ha visto usare Coravin, lo strumento utilizzato per estrarre il vino senza rimuovere il tappo, per riempire le bottiglie con altri vini. Un pratico strumento da sommelier viene usato per rabbocchi fraudolenti senza dover aprire la bottiglia e dunque creando vini finti.
Le etichette a bolle Prooftag, un sigillo di sicurezza utilizzato sulle bottiglie per autenticare i vini, sono utilizzate anche da aziende come Chateau Lafite Rothschild. Secondo Downey, tuttavia, anche Prooftag ha mostrato che può essere rimosso con l’affinarsi delle tecniche dei truffatori.
Come ho scritto in questo post, o in questo, altre tecnologie come etichette NFC e la tanto decantata Blockchain, possono essere un aiuto, anche se non decisivo. Anche la tecnologia di Autentico SrL, che ho intervistato per il podcast, è una soluzione valida.
Sistemi integrati anticontraffazione per il vino
Laurent Ponsot, che fece scoprire la truffa di Kurniawan, per il suo Domaine Ponsot sta usando tecniche differenziate di anticontraffazione per il vino, dai metodi di produzione della bottiglia ai sistemi antirefilling.
La bottiglie è realizzata con uno stampo che esiste solo nella nuova sede di Ponsot in Borgogna. Il secondo componente è l’etichetta, che contiene un sensore di temperatura, oltre a una tecnologia proprietaria segreta che ne consente la verifica. Una chiusura polimerica al posto di un tappo tradizionale ed un chip a prova di manomissione che può essere scansionato con NFC. Il chip rivela se la bottiglia è stata aperta, creando quello che Ponsot chiama un sistema “anti-riempimento”. Infine, ci sono sei chip incorporati in ogni spedizione di vino Grand Cru che monitorano la conservazione e la temperatura del vino.
Studio e conoscenza del prodotto contro le frodi
La realizzazione di un sistema così complesso è il risultato della collaborazione nel 2017 con due aziende, eProvenance e Selinko, due startup tecnologiche con soluzioni adatte a Ponsot.
Naturalmente non tutti possono permettersi soluzioni così complesse e costose, perché inciderebbero troppo sul prezzo finale del vino. Il problema della contraffazione per il vino non è di semplice soluzione, quindi. Probabilmente sarà necessario che i maggiori acquirenti, ristoratori e collezionisti prima di tutti, si adeguino con opportuni corsi per imparare a riconoscere le bottiglie fraudolente.
Il mondo della contraffazione per il vino e per gli alimenti ha dalla sua parte l’enorme numero di bottiglie scambiate nei mercati mondiali ogni giorno, per questo il punto di controllo essenziale deve essere l’acquirente finale.
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