Usare i satelliti per il monitoraggio dei vigneti non è una novità, ma lo è in Italia. I filari dell’azienda vinicola Terra d’Oltrepò e La Versa, nell’Oltrepò Pavese, in collaborazione con l’Università di Pavia e l’ESA, saranno tenuti sotto controllo dalla rete Sentinel-2.
Il progetto è coordinato da Ticinum Aerospace, un’azienda specializzata nell’uso di dati di origine diversa; è uno spin-off dell’Università di Pavia, un ottimo esempio di quanto sia utile investire nella ricerca e nell’istruzione.
I dati proverranno sia dai satelliti Sentinel che da sensori posizionati fra i filari, così da costruire un modello matematico che riprodurrà la situazione dei vigneti. Si potranno fare simulazioni con la variazione di alcuni parametri, come in ogni modello; questo vuol dire che sarà possibile capire come alcune condizioni possano modificare il prodotto finale. Ossia il vino, naturalmente.
I dati provenienti da terra saranno prodotti da stazioni meteo di brevetto della stessa Ticinum, e non avranno bisogno di manutenzione. Da satellite invece proverranno i dati sullo sviluppo fogliare delle piante e sulla loro salute.
Il punto di contatto per l’azienda vinicola sarà l’agronomo Nicola Parisi, che al quotidiano Il Giorno dice: “Grazie ai dati prodotti dalla costellazione europea Sentinel, nell’ambito del progetto saranno messi a punto i modelli che legano l’andamento di diversi indici di vegetazione e le condizioni ambientali alle caratteristiche dell’uva prodotta e del vino prodotto“
La rete di satelliti Sentinel
I satelliti della rete Sentinel sono dedicati proprio al monitoraggio delle condizioni del terreno e degli oceani, e fanno parte del progetto Copernicus dell’ESA. I Sentinel sono costituiti da coppie di satelliti, ognuna specializzata in differenti ambiti. Ci sono in orbita per ora tre coppie di satelliti nei progetti Sentinel-1, Sentinel-2 e Sentinel-3. Il Sentinel-2A è stato lanciato nel 2015 ed il Sentinel-2B nel 2017. Entrambi i satelliti ruotano in un’orbita eliosincrona, cioè sorvolano “ogni dato punto della superficie terrestre sempre alla stessa ora solare locale. In questo modo l’illuminazione solare sulla superficie terrestre risulta essere la stessa per ogni rivoluzione” (Wikipedia)
La combinazione di dati da fonti diverse, terrestre, aerea e spaziale, non è nuova. Il primo paese a completare una mappatura completa ed usare satelliti per il monitoraggio dei vigneti è stata l’Australia, come potete leggere in questo mio post. Nel progetto di Terre d’Oltrepò, verrà usata in più la tecnologia dei Big Data. Questo termine non vuol dire solo che i dati da elaborare sono tanti, ma soprattutto che arrivano da fonti differenti ed in formati differenti.
Usare i satelliti per il monitoraggio dei vigneti e dei terreni agricoli in genere, è fondamentale per capire anche le conseguenze dei cambiamenti climatici.
(Immagine by ESA Sentinel-2)