Nasce il crypto wine per scambiare bottiglie e NFT

Nasce il crypto wine per scambiare bottiglie e NFT

No, non è una nuova uva e nemmeno un’azienda vinicola, il crypto wine è invece un prodotto bancario e completamente italiano, oltretutto.

Vino, NFT e bitcoin

Ad aprile di quest’anno nasce la Italian Wine Crypto Bank, banca italiana ma con sede ad Hong Kong, che miscela insieme il vino italiano con la tecnologia blockchain usando sia cryptovalute che NFT. Spero che non vi siate già persi con queste sigle, ma se ormai le monete crypto sono abbastanza note, per saperne di più sugli NFT potete leggere questo mio post.

Come funziona il servizio di IWCB? In realtà è tutto molto semplice: si acquistano bottiglie di vino pagandole in moneta digitale tramite la piattaforma di scambio LATOKEN. Si può decidere se farsi consegnare le bottiglie oppure tenerle nel magazzino della banca, in Belgio; poi si aspetta che la criptomoneta usata aumenti il suo valore e quindi si rivendono le bottiglie al momento giusto.

Al compratore viene inoltre assegnato un certo numero di ‘token’, di gettoni in pratica, che sono un po’ come le obbligazioni per una normale banca. Questi token sono proprio gli NFT di cui dicevo prima, immagini ad alta risoluzione della bottiglia con la firma dell’enologo e del produttore; le immagini vengono firmate dall’algoritmo di una blockchain, in modo da non poter essere contraffatte. Esattamente come quando si mantenevano in casa obbligazioni o buoni del tesoro con la firma del Governatore della Banca d’Italia. Solo che si paga in bitcoin, ethereum o altre crypto valute.

Come funziona IWCB

Le bottiglie sono scelte direttamente da IWCB che le mette nel proprio scaffale digitale; al produttore riceve subito un terzo del valore di mercato del vino. Quando un cliente acquista le bottiglie, al produttore va un altro terzo; inoltre se la banca non riesce a vendere le bottiglie entro 24 mesi, le acquista direttamente IWCB.

Facendo i calcoli quindi un terzo del valore della bottiglia resta nelle mani di IWCB.

C’è la firma fisica anche sulla bottiglia, e se il compratore il vino se la beve rimane comunque in suo possesso l’NFT, ossia l’immagine digitale. Che può essere anch’essa rivenduta: c’è tutto un mercato di compravendita di NFT: ad aprile di quest’anno la cantina Chateau Darius ha messo in vendita per 350€ le immagini digitali delle proprie bottiglie usando la piattaforma specializzata BakerySwap.

Tra le cantine fornitrici di IWCB ci sono nomi altisonanti dell’enologia italiana, come Arnaldo Caprai, Banfi, Elena Fucci, tutti scelti dall’algoritmo. E quindi possiamo davvero parlare di crypto wine.

Il target di riferimento della banca è il consumatore trentenne, con buona capacità di spesa e abbastanza ferrato nelle nuove tecnologie, meno legato al mercato tradizionale, spiega a Pambianco WineNews Davide Casalin, che gestisce i rapporti fra le cantine e IWCB. Il progetto IWCB è gestito da I-Factor direttamente da Hong Kong, ed il suo ideatore è Rosario Scarpato, critico del vino e della gastronomia, produttore TV e produttore dell’Italian Cuisine and Wines World Summit per 11 edizioni.

NFT e luxury, un fenomeno da tenere d’occhio

Il mercato degli NFT sta facendo scatenare tutta una serie di fantasiosi produttori e creator, che vendono immagini di scarpe, borsette, quadri, tutte firmate dall’algoritmo blockchain. L’acquisto di oggetti con NFT annessi è un fenomeno che sta crescendo in particolare per i collezionisti.

Ad aprile la Yao Family Wines, fondata da Yao Ming, star dell’NBA, ha messo all’asta una piccola produzione del suo The Chop 2016 Cabernet Sauvignon, legandola ad una edizione limitata di NFT. Un NFT speciale è stato abbinato alla bottiglia numero 11, il numero della sua maglia quando giocava a basket.

In pratica è come vendere una medaglietta ricordo insieme alla bottiglia, una di quelle cose di cui i collezionisti vanno sempre a caccia; a maggio la casa d’aste Acker ha messo in vendita 16 bottiglie di Domaine du Comte Liger-Belair 2019, insieme ad un NFT di un video ripreso nella tenuta. Le bottiglie sono state vendute in blocco per oltre 61.000$, oltre 3 volte il loro valore normale.

Il mercato NFT legato ad oggetti di culto, come vino o oggetti della moda, sta diventando piuttosto interessante, insomma.

Photo by Executium on Unsplash

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