Questo signore che vedete qui è Gerry Kasparov, gran maestro di scacchi e campione del mondo nel 1984 battendo Karpov.

Quest’altro signore qui sotto è Deep Blue, una macchina IBM progettata nel 1990. Nel 1996 gioca un torneo di scacchi contro Kasparov, che alla fine si aggiudicò il torneo per 4 a 2. Ma per la prima volta un calcolatore vinse una partita contro un campione umano.

Nel 1997 l’incontro fu ripetuto, e Deep Blue vinse 3 a 2. E’ stata la prima intelligenza artificiale a vincere un torneo contro un campione umano.
C’era un’altra persona, che però ricopriva un ruolo di nessuna importanza.
Il suo scopo era spostare i pezzi sulla scacchiera come ordinato da Deep Blue e inserire le mosse di Kasparov nei circuiti di Deep Blue. Veniva sostituito ogni 4 ore da un’altra persona, un ingegnere dell’IBM, che faceva esattamente le stesse cose.

Kasparov perse contro la macchina, ma continuò ancora a giocare rimanendo campione del mondo fino al 2000.
Ora entrambi vivono negli Stati Uniti, Kasparov a New York e Deep Blue nel museo dei calcolatori a Mountain View, in California. Alcune voci dicono che da allora non si siano più rivolti la parola.
AI ed esseri umani: tre scelte possibili
Per il futuro degli scacchi c’erano così tre strade:
- continuare a giocare senza alcun aiuto contro l’Intelligenza Artificiale, e perdere
- muovere i pezzi agli ordini di una Intelligenza Artificiale
- giocare insieme all’Intelligenza Artificiale, velocizzare il recupero delle informazioni e, ogni tanto, inserire il tocco di genio umano.
E’ quel che ha fatto Kasparov, chiedendosi cosa sarebbe accaduto se avesse avuto a disposizione tutte le informazioni di Deep Blue e la stessa velocità nel recuperarle.
Kasparov ha introdotto un nuovo modo di giocare, una specie di freestyle degli scacchi. Questo tipo di giocatore si chiama centauro, mezzo Kasparov e mezzo Deep Blue.
Nel 2014 la Chess Freestyle Battle vide le AI vincere 42 partite, ma i centauri vincerne 53.
Oggi la maggior parte dei campioni di scacchi si allena insieme ad una AI, come ad esempio Magnus Carlsen, campione del mondo.
Cosa possiamo imparare da Kasparov?
Se una AI può aiutare gli umani a diventare migliori giocatori di scacchi, può aiutarci a diventare migliori piloti, migliori meccanici, migliori dottori, migliori insegnanti. Quindi come usare la AI?
E anche migliori viticoltori, albergatori, marketers, operatori del turismo. Ma, non dobbiamo affidare tutto il lavoro alla AI, deve essere sempre controllata. Come ho scritto già altre volte, quella che tutti chiamiamo Intelligenza Artificiale in realtà è un LLM, un modello statistico per il linguaggio. Non sa assolutamente capire le nostre domande e non capisce nemmeno le sue stesse risposte.
Semplicemente mette insieme le parole usando la statistica. Deep Blue faceva la stessa cosa, aveva in memoria tutte le partite giocate fino a quel momento e aveva costruito un modello per giocare al meglio le partite che gli venivano proposte. Si, in realtà è più complicato di così, sia per gli LLM che per Deep Blue, ma è per dare un’idea. Quindi, affidarsi completamente ad una AI per scrivere, ad esempio, un comunicato commerciarle, può essere anche una buona idea, ma bisogna sempre verificare cosa è stato scritto. Imparare come usare la AI è la sfida che ci attende, come umanità. Il pericolo non è Skynet (quella di Terminator, per capirci), ma è l’apatia.
Se la AI viene usata per, altro esempio, decidere dove usare spray di fitofarmaci, questa scelta va sempre controllata. Sarà sicuramente più veloce a scegliere, ma non è detto che sia anche più precisa di un essere umano, o che sappia scegliere una soluzione ad un problema che non ha mai visto. Cosa, questa, che gli esseri umani fanno di continuo.