I primi mesi del 2021 saranno indicativi per capire le tendenze del mercato del vino in GDO, unico vero sbocco per questo settore dopo la crisi dell’Horeca. Una crisi che vedrà una soluzione grazie al buon andamento delle vaccinazioni, che porterà finalmente molte persone a frequentare di nuovo i ristoranti e gli alberghi. Il fatto che molte regioni si stiano avviando ad aumentare le aperture, è un altro fattore positivo.
Buona crescita del mercato del vino in GDO
Supermercati e negozi in genere non hanno avuto mai problemi di approvvigionamento, e per quanto riguarda il vino la vendita è andata piuttosto bene. Il canale online, nonostante performance ottime, non ha ancora raggiunto volumi e valori confrontabili con la GDO, che dunque resta il punto vendita principale.
I dati provengono dal report di IRi, Information Resources, inc., commissionato da Vinitaly. Qui sotto potete vedere una sintesi, ripresa proprio dal report.

La ripresa riguarda anche gli spumanti, il che è un indicatore anche dell’ottimismo della popolazione: quando si è tristi non si aprono bottiglie di spumante, e nei primi mesi del 2020, con il primo lockdown, nessuno aveva voglia di festeggiare alcunché.
Come ho scritto anche in questo post, i dati di mercato da marzo 2020 ad oggi potrebbero essere poco indicativi, perché la situazione tarderà ad assestarsi. In poche parole, occorrerà un certo tempo per tornare ai numeri e i trend del 2019.
Un altro punto da tenere in considerazione nel mercato del vino in GDO è la crescita del valore, che non è dipeso da aumenti di prezzo ma dalle abitudini di acquisto; in pratica i consumatori si sono diretti verso vini di fascia più alta, preferendo le Denominazioni d’Origine ai Vini da Tavola. I negozi più piccoli, se nel 2020 hanno visto una grande crescita perché appunto negozi di prossimità, nel 2021 hanno visto una diminuzione rispetto allo scorso anno. Proprio per questo dicevo che gli andamenti di quest’anno sono ancora troppo influenzati dalla situazione. Se volete dati puntuali potete leggerli sul sito di riferimento per l’economia del vino, ossia i Numeri del Vino.

Alcune abitudini dei consumatori, come gli acquisti online o una propensione a bere meno vino ma di qualità e prezzi maggiori, resteranno anche nei prossimi anni. La GDO dovrà tenerne conto per agevolare queste abitudini e fornire quindi un servizio migliore.Ad esempio avere banchi di degustazione all’interno potrebbe essere una buona idea: ne ho parlato in un episodio del podcast insieme a Gianni Torelli, sommelier italiano da poco arrivato in Svezia.
Cambiamenti possibili anche in GDO
Questo è solo un esempio naturalmente, ma un’altra idea è favorire gli acquisti online, e quindi aggiungere un marketplace dedicato al vino ai normali servizi online. Il report fornisce alcuni punti chiave da questi dati.
- La crescita è sostenuta anche nei primi mesi del 2021, anno che si è avvantaggiato di due mesi in più di lock-down di vario tipo/colore
- I canali in maggiore sofferenza lo scorso anno, si prendono la rivincita a discapito di chi aveva beneficiato delle limitazioni ai movimenti nel 2020
- Siamo entrati nel periodo in cui i confronti avvengono a parità di scenario e quindi i trend iniziano a raffreddarsi
Sull’ultimo punto ho alcuni dubbi; ci saranno delle differenze rispetto al 2019, e sebbene a regime saranno piccole, potrebbero essere un buon punto di partenza per innovazioni del mercato del vino. Qui il problema è un altro, piuttosto, ossia aiutare sia la GDO che altre realtà commerciali ad innovarsi, nel modo di proporre il vino e quindi di venderlo. Lo studio delle differenze fra le abitudini prima del 2020 e dopo il 2020, può far emergere tendenze nuove per quel che riguarda le tipologie di vino, ad esempio. Nuove mode che possono influenzare tutta la filiera, dalla produzione alla vendita, dalla commercializzazione alla comunicazione.
Anche nel mercato del vino in GDO è importante andare a leggere le differenze e saperle sfruttare prima che le sfrutti qualcun altro.
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