La massa critica del vino

La critica enologica ha sempre trovato il suo posto nelle guide e, da una quindicina di anni, sui blog. Credo che tra i più vecchi ci sia Vinography, ma non ne sono sicuro al 100%.

Guide del vino e Wine Blog

In ogni caso, sia che fosse sulle guide che sui diari web, la dinamica è sempre stata la stessa: un esperto, o un team di conoscitori, assaggiano dei vini, forniscono una descrizione in base a parametri più o meno universalmente riconosciuti, e ne scrivono sulle pagine, fisiche o virtuali che siano.

Le app per l’acquisto del vino stanno completamente rivoluzionando tutto questo.

Una rivista come WineSpectator recensisce in media 20.000 vini ogni anno, mentre Vivino ne ha oltre 100.000 all’anno, recensioni scritte direttamente dai suoi 28 milioni di utenti. 

Cifre impressionanti

Si innesca un meccanismo virtuoso, per cui chi normalmente usa l’app fa parte di una community di wine lovers che cerca i propri vini sulla piattaforma di Heini Zachariassen e li acquista, fidandosi delle recensioni dei top tasters di Vivino.

Recensioni che naturalmente possono essere contrastate da parte di altri che abbiano bevuto la stessa bottiglia, fornendo così un insieme di giudizi direttamente dal basso.

La massa è il nuovo critico

Questo è quello che dice Paul Mabray, ed io sono completamente d’accordo con lui: in un’epoca di disintermediazione, perché dovrei fidarmi delle recensioni di una guida o di un pregiato wine blog? 

Le recensioni sull’app sono molto più a misura di wine lover rispetto a quanto a volte si trova in giro nei blog o nelle guide cartonate, sono scritte da gente che ha bevuto quel vino al ristorante con gli amici, in una serata con la fidanzata o al compleanno della madre, e non avrebbero alcun interesse a dire di un vino che è buono o che è cattivo.

Almeno, questo è quanto pensa chiunque legga le recensioni, fidandosi dei suoi pari piuttosto che di una autorità superiore.

Condividere il vino tramite app

Le app per recensire i vini acquistati non sono tantissime, in realtà: oltre a Vivino, ricordiamo Delectable e Wine-Searcher; ma tutte le altre piattaforme di e-commerce legate al vino non sono state in grado di ripetere i risultati di queste tre. 

Se prendiamo una piattaforma come Tannico, forse quella italiana piùdelectable nota, ha un’ottima selezione di vini, un buon numero di etichette a disposizione ed un buon servizio.

Ma è solo una piattaforma di e-commerce, quindi dove posso scrivere le mie impressioni di degustazione, se non ho un blog dove scriverle? 

Viceversa, quello che ha fatto la fortuna di Delectable e Vivino è proprio la presenza di recensioni scritte da appassionati del vino, esperti o meno. E’ questo che porta i loro utenti ad acquistare una bottiglia, viene cercata nei database delle piattaforme, si leggono le recensioni ed in men che non si dica si clicca sul carrello.

Così come per i ristoranti, gli alberghi, i prodotti su Amazon, le recensioni di altri clienti sono quelle che fanno la differenza, che spingono all’acquisto o no. 

E’ il passaparola, più veloce e che raggiunge più persone. 

Una piattaforma così servirebbe anche al vino italiano.

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