Gli High Frequency Trader

La speculazione in borsa consiste nel comprare e vendere velocemente una grande quantità di azioni, in modo da moltiplicare il margine di guadagno determinato dalla differenza tra domanda ed offerta. E’ quindi immediato vedere che questo modo di fare trading è il terreno adatto all’uso di server sempre più veloci ed intelligenti, tanto da coniare la definizione di High Frequency Trader.

Il Datacenter del NYSE a Mahwah, N.J

La velocità viene fornita dall’hardware, l’intelligenza dagli algoritmi software. Il mercato azionario, e perciò i nostri investimenti, i nostri fondi pensione, probabilmente anche l’azienda dove lavoriamo, sono in mano agli HFT e cioè, in definitiva, ai server dove girano i software di trading algoritmico situati nella Red Bank in New Jersey, a poca distanza dai Data Center del NYSE e del Nasdaq.

Movies like ‘[The] Wolf of Wall Street’ piss me off, because they give Wall Street a bad name. The people who watch a movie like Wolf of Wall Street and want to work on Wall Street are exactly the kind of people who shouldn’t. (Brad Katsuyama, CEO and co-founder of IEX)

Le operazioni di borsa viaggiano a velocità impensabili fino a qualche anno fa, grazie all’evoluzione della tecnologia, così chi possiede l’algoritmo più efficiente e l’hardware più potente, vince. E’ il vantaggio dei 30 millisecondi.

Solo 30 millisecondi

Alle 9.31  un fondo comune di investimento tramite il trader umano mister Cooper, effettua un ordine di acquisto al meglio per 10.000 azioni della società Acme Inc. Supponiamo inoltre che in quel momento il prezzo del titolo Acme sia pari a 17 dollari. Il software di trading in alta frequenza, in 30 millisecondi, intercetta l’ordine di Cooper e lo analizza prima che sia reso pubblico. Non appena in possesso dell’informazione, l’algoritmo compie i seguenti passi (in modo automatico):
1. compra tutti i lotti disponibili sul mercato di titoli Acme al prezzo di 17 dollari e così impedisce all’investitore di trovare titoli al prezzo che aveva precedentemente osservato come quotato;
2. cerca e trova un venditore che nel frattempo abbia emesso un ordine per gli stessi titoli Acme ma ad un prezzo superiore a 17 dollari;
3. vende i titoli Acme a 17,01;
Intanto, l’inondazione di ordini automatici iniziale ha influenzato il meccanismo di formazione del prezzo delle Acme Inc., facendolo salire a 17,02, e questo fatto obbliga mister Cooper a pagare le Acme a 17,02 con un sovrapprezzo di 0,02 per azione.

Most of the time, it works great. Most of the time, computerized trading makes stock markets more efficient, and it’s easier and cheaper for investors, both large and small, to trade. And it’s a good thing for everybody. But every so often, things can go horribly wrong, and we don’t know when and we don’t know how and we don’t know what the consequences might be. (Felix Salmon, giornalista finanziario a Wired).

Scambi in borsa ad alta frequenza

Dunque, a fronte dell’ordine di compravendita emesso dal trader “umano” Cooper, il trader algoritmico si inserisce subito dopo che l’ordine è partito, piazza una propria transazione completandola prima che a Cooper giunga la risposta, ottenendo un guadagno. Moltiplicate questo risultato per il numero di azioni contenute nel pacchetto in vendita, 10.000, e vedrete che l’algoritmo di High Frequency Trader ha fatto guadagnare alla propria società la somma di 200$. Niente male, per 30 millisecondi di lavoro, no?

Uno dei primi stimoli alla nascita dell’HFT è stato offerto dalla decisione con cui la Securities and Exchange Commission ha permesso, all’inizio degli anni ’90, l’utilizzo degli Electronic Communications Networks (ECN) come sistemi di trading alternativi rispetto ai mercati regolamentati (Report 198 Banca d’Italia)

L’inondazione di ordini di acquisto generati automaticamente dal software HFT e cancellati simultaneamente (chiamati appunto flash orders) è utile a confondere gli investitori istituzionali, ad alterare i prezzi e a confondere qualsiasi programma che osservi i movimenti dei principali attori del mercato (tipo quelli delle Autorità di vigilanza). [fonte: Gnosis 3/2009 link]

I software hanno anche la possibilità di accedere a maggiori informazioni di cronaca e di finanza, intercettando quelle utili grazie a parole chiave di ricerca; in questo modo riescono a venire in possesso di notizie che poi incideranno nella loro strategia.

E’ esattamente quello che fa un povero trader umano, ma in millisecondi.

Nel 2007 il totale delle operazioni di HFT nel mercato azionario USA era del 35%; nel 2012 questo valore è diventato 70%.[fonte: High Frequency Trader: Una panoramicaReport 198 Banca d’Italia, di Alfonso Puorro]

Questo vuol dire che almeno i tre quarti del mercato azionario è governato da algoritmi segreti e proprietari di ogni società di investimento (ad esempio Goldman SachsMorgan Stanley), e questi software spesso si fanno la guerra uno con l’altro. Chi è più veloce, chi ha informazioni migliori, chi scopre le mosse dell’avversario, vince.

E’ la guerra dei bot trader. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *