Avere a disposizione strumenti come Internet, i social, le piattaforme di condivisione, il software remoto ed il cloud, non significa che dobbiamo cambiare i nostri modi di fare, di lavorare, di vivere.
Pensare alle azioni rese inutili dalla tecnologia
Sono già cambiati, a volte in meglio, a volte no. Però sono già stati modificati, anche solo per il fatto che leggete questo post usando un pc o magari uno smartphone, invece che un foglio ciclostilato come negli anni ’70.
Provate a pensare a quante cose potete fare nella vita quotidiana che, solo fino a dieci anni fa, potevate fare solo con fatica. Ad esempio acquistare proprio quello zaino tattico che vi serve per il vostro trekking. O il ricambio della moto che forse potevate trovare solo in un negozio specializzato a 100 km da casa vostra.
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Ed il vostro business, è cambiato o no? Come?
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Vi fanno un pagamento via Paypal ed ecco i soldi immediatamente disponibili; vi devono fare un ordine di acquisto ed eccolo sulla vostra casella di posta (elettronica, naturalmente). Dovete parlare con un fornitore dall’altra parte delle Alpi, o dei Pirenei, o della Manica, e con un paio di Whatsapp vi mettete d’accordo sulla fornitura. Non dovete aspettare l’estratto conto mensile dalla banca, potete seguire l’esito del pacco che avete ordinato quasi momento per momento, ed i clienti vi raggiungono facilmente grazie ad una mappa dinamica.
Provate a pensare, anche nel vostro business, a quante cose, quanti passaggi, quanti processi, possono essere cambiati grazie all’innovazione digitale.
Digitalizzare i processi che servono
Se avete bisogno di un furgone per consegne urgenti, potete prenotarlo online, senza dover telefonare di sabato alle 4 del pomeriggio a qualche ufficio desolatamente chiuso.
La mano d’opera per caricare le casse sul camion, la potete trovare con un paio di messaggi agli amici, senza dover scendere in piazza per aspettare qualcuno.
Se voleste sapere che tempo farà nei prossimi tre giorni, una stazione meteo vi darà le indicazioni giuste anche se siete a centinaia di km lontani per una fiera.
E magari potreste anche far partire un piccolo robot su ruote che vada in giro per la vigna a fare un controllo della situazione.
La tecnologia digitale non deve per forza cambiare tutto, ma lo sta facendo.
Per imparare ad usarla, prima di tutto bisogna partire dai processi, o meglio da tutte quelle attività che prima si facevano ed ora non ha più senso compiere. In questo post, Stefano Epifani lo spiega molto bene.
E’ perfettamente inutile automatizzare un processo inutile, no?
Quindi, prima di decidere di abbracciare completamente la tecnologia digitale, bisogna capire quali sono i processi, le azioni, che non compiamo più, e ridisegnare completamente il nostro modo di lavorare, rendendolo flessibile al cambiamento.
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Solo dopo aver fatto l’operazione di tagliare i processi obsoleti, si potrà capire dove e come intervenire per migliorare quanto è rimasto.
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Ma senza un’analisi serrata di tutti i task che si compiono quotidianamente nel nostro lavoro, nella nostra piccola impresa, l’introduzione della tecnologia rischia di essere una spesa inutile e dannosa.
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