La settimana scorsa ero a Trento, invitato a parlare di innovazione digitale nell’enoturismo, nella produzione, distribuzione e marketing del vino.
Due speech sul vino digitale
Organizzato benissimo grazie a Serena Curti, per accoglienza e preparazione dell’evento; partecipanti una trentina fra produttori, ristoratori, distributori.
Insieme a me c’era anche Mattia Nanetti di Wenda, che ha raccontato l’utilità di tracciare le proprie spedizioni per un prodotto delicato come il vino.
Molto interesse quando ha mostrato il grafico di una spedizione reale, dove era registrato quando e come le condizioni contrattuali di trasporto non erano state completamente rispettate.
Il dispositivo, jODYN IoT, è l’evoluzione dello smart cork di cui avevo parlato qui.
Ha accennato ad ul nuovo dispositivo MemorVino, un calice intelligente da usare durante le degustazioni per risolvere due problemi: quello del degustatore, che potrà registrare sul calice intelligente le sue impressioni sul vino assaggiato, e quello del produttore che così può sapere cosa il wine lover pensa del suo vino.
My 2 cents
Io ho fatto una panoramica, spero chiara e sufficientemente breve, su quattro caratteristiche dell’innovazione digitale: Real Time, Mobilità, Disintermediazione, Coinvolgimento.
Le slides sono a disposizione di tutti gli iscritti alla newsletter, così sapete cosa fare se proprio avete il desiderio di sfogliarle.
Ho parlato di IoT, naturalmente, per quel che riguarda la produzione del vino, con le esperienze di Netsens, di Primo Principio e dell’esperienza della Cooperativa dei vignaioli del Morellino di Scansano.
Ho parlato di app per l’enoturismo, mostrando come funziona WineAround ed il suo Booking Button che consente all’enoturista di prenotare facilmente una visita in cantina, ed al produttore di tenere traccia di tutto comodamente.
Coinvolgere i consumatori nella wine-critic
Piattaforme di e-commerce e commenti degli utenti sono state l’argomento degli altri due punti, di quanto abbiano importanza le ricerche ed i commenti dei normali consumatori oltre che dei grandi critici.
Qualche cenno naturalmente a Vivino e a Wine-Searcher, importanti per le note di degustazione dei consumatori e per la ricerca in base al prezzo.
Percorso digitale complesso per il vino italiano?
Inoltre ho parlato dell’analisi dei dati di mercato, di come siano importanti per poter capire cosa piace al cliente, quando beve e perché sceglie proprio quel vino, e soprattutto come ne parla.
Software dedicati ai Big Data del vino come Enolytics ed Emetry, ad esempio, sono fondamentali per correlare tutti questi dati.
Tutte queste tecnologie devono però scontrarsi con la piccola dimensione delle aziende vinicole italiane, che poco aiuta nel passaggio all’adozione di strumenti digitali anche minimi.
E’ su questo che sto cercando di lavorare in questo periodo.