La pandemia e le limitazioni alla vendita hanno provocato danni all’industria vinicola sudafricana, ed ora il mercato del vino spinge sulle tecnologie digitali. Negli ultimi anni la ricerca della qualità del vino sudafricano senza diminuire i raccolti, ha portato alla diminuzione della superficie vitata totale portandola da 105.000 ettari a 96.000 ettari negli ultimi anni.
Il vino in Sudafrica e i canali digitali
In tutto il mondo l’industria del vino sta subendo una forte trasformazione tecnologica, così come il resto dell’agricoltura, la finanza e la salute. La tecnologia, non solo digitale, sta aiutando il settore a ridurre i costi; migliora la qualità e la produzione, e aumenta il coinvolgimento dei consumatori. Quest’ultimo aspetto non è meno importante delle tecnologie per la produzione. Dalle app che consentono note di degustazione e valutazioni in tempo reale fino agli elenchi online che facilitano le opzioni di acquisto, tutti questi dati aiutano a migliorare la precisione nella gestione del vigneto.
In Sudafrica l’arrivo della pandemia e soprattutto i rigorosi divieti nelle vendite di alcol hanno avuto un impatto molto pesante. Il blocco e le limitazioni alla vendita di alcolici hanno portato il settore ad una perdita di 500 milioni di €, quasi un terzo di tutto il valore dell’industria. Per non parlare inoltre di tutto l’indotto, dalle aziende di trasporto al turismo, la produzione di bottiglie e package; e naturalmente wine bar ed enoteche.
Clienti e distributori non potevano raggiungere la cantina, i produttori non potevano raggiungere i clienti. Come scrivevo in questo post, il Sudafrica si sta quindi spostando sulle tecnologie digitali anche per l’enoturismo.
Ubiquità digitale
La pandemia quindi ha costretto ad accelerare la spinta alla creazione di interazioni a livello globale, e l’industria del vino ha utilizzato tutte le possibili tecnologie digital a causa dell’accesso limitato ai tradizionali canali di vendita. Per risolvere questo problema, le aziende vinicole di tutto il mondo hanno sfruttato anche le alternative tecnologiche più creative. Molte aziende hanno messo la loro attività online, utilizzando piattaforme digitali per attirare nuovi consumatori ed espandersi in nuovi mercati. È una mossa che potrebbe vedere il digitale mantenere un ruolo dominante nell’industria del vino per il prossimo futuro grazie alla sua ubiquità, non solo per il Sudafrica.
L’industria del vino spinge sulle tecnologie digitali anche nelle soluzioni di gestione, oltre alle piattaforme online per migliorare i processi e rendere più dinamica la filiera. La gestione dell’inventario, il punto vendita, l’e-commerce, il DTC e gli strumenti contabili sono diventati molto più diffusi nel settore e il loro utilizzo si è tradotto in miglioramenti in termini di profitto e produzione.
Sostenibilità e miglioramenti produttivi
Dall’intelligenza artificiale all’analisi dei dati, fino all’uso della tecnologia per migliorare l’impatto ambientale, enologi e innovatori digitali stanno cambiando il volto dell’industria del vino sudafricana. Gli studi sul cambiamento climatico e progetti come quello di Fruitlook aprono la strada all’innovazione e allo sviluppo sostenibili, sia in Sud Africa che all’estero; o soluzioni come Dionysos ed e-WAK che stanno cambiando il modo in cui le aziende vinicole interagiscono con tecnologie come IoT, NFC e altre ancora.
I progressi tecnologici nell’industria del vino vanno dunque ben oltre il coinvolgimento dei consumatori; il miglioramento della produttività, l’efficienza della filiera e il controllo della produzione sono i punti dove il vino usa maggiormente le tecnologie digitali. Se il vino spinge sulle tecnologie digitali, ora dovrà però iniziare ad usarle anche appena torneremo tutti alla normalità. Il rischio è che finita l’emergenza si torni ai vecchi metodi, tralasciando quanto l’industria del vino ha imparato. Si tratta di consolidare tutte queste conoscenze, imparate di corsa ed in emergenza, e mettere a frutto le possibilità digitali per il mondo del vino.
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