Il vino si produce come sempre e si vende come sempre, a meno di corse in avanti verso sistemi digitali per il vino piuttosto fumosi.
Le stazioni meteo e i sensori sono un grande aiuto per la produzione dell’uva, così come i sistemi di controllo remoto di quanto accade nei tini di fermentazione. Intendiamoci, sono ottimi aiuti che migliorano il lavoro in vigna e in cantina; ho fatto parecchi post su questo argomento. Il vino verrà sempre prodotto nello stesso modo, solo con qualche aiuto in più, qualche facilitazione. È una buona cosa. L’obiettivo di questo post è dimostrare che prima di arrivare all’uso di sistemi digitali complessi, bisogna imparare le basi, del digitale e del marketing.
Nuovi modi di proporre il proprio vino
Quello che non sta cambiando, almeno qui nel Vecchio Continente, è il modo di vendere il vino. Intendiamoci, non è che negli USA le cose vadano davvero così meglio, con il 3TS, 3 Tier System, complesso e complicato dalle diverse leggi nei diversi stati.
Ma se andate a leggere il report sul DTC degli USA, ho scritto una sintesi in questo post, vi renderete conto che il rapporto di fidelizzazione con il cliente aumenta, il coinvolgimento è maggiore. Dalla vendita diretta ai wine club, dai sistemi di pagamento alle reti di distribuzione delle aziende di delivery, il contatto col cliente si crea così. Migliorando l’esperienza utente, la facilità di acquisto e di prenotazione delle visite in cantina. L’utente, il consumatore, è più attratto da quelle cantine che consentono ad esempio di prenotare una visita online, dalla possibilità di pagamenti digitali, dalla spedizione a casa. Lo avevo scritto in un post e l’ha ribadito con più autorevolezza Letizia Sebregondi in questo post su Linkedin.
Quindi se consideriamo Intelligenza Artificiale, Blockchain, analisi delle immagini satellitari, il produttore vinicolo sta facendo un lavoro che non è suo. Sono sistemi complessi che hanno bisogno di personale specialistico anche solo per analizzare i dati. Per gestire i sistemi, per verificarne il funzionamento. Quindi, a meno che non siate un’azienda vinicola con oltre 5 milioni di bottiglie vendute l’anno, forse non è il caso di usarli.
Però i sistemi digitali per il vino non sono necessariamente complicate da usare, alcuni possono essere implementati e gestiti piuttosto facilmente.
Sistemi digitali per il vino si, ma semplici da capire
Ad esempio le e-label, etichette digitali che forniscono informazioni al consumatore. In questo caso è sufficiente stampare un QR-code che rimanda ad un sito web; basta semplicemente che qualcuno lo aggiorni e inserisca nuovi contenuti.
Oppure i sistemi di controllo remoto delle cantine di conservazione, umidità, temperatura, accessi, gestione delle bottiglie. Basta ricordarsi di leggere il QR-code della bottiglia prelevata ed un database si aggiornerà automaticamente.
Ma il vero valore aggiunto dei sistemi digitali per il vino sta nella gestione del cliente, con la sua conoscenza. La vendita diretta comporta la creazione di un archivio di clienti, un database appunto, dove andranno segnate le bottiglie vendute; quando, dove, prezzo, frequenza di acquisto. Se non avete migliaia o decine di migliaia di clienti, potrebbe essere sufficiente anche un semplice foglio di calcolo.
Ma se vi appoggiate per il vostro marketing solamente alle pagine social, in questo caso non state facendo altro che portare clienti ai proprietari di quelle piattaforme; Facebook e Instagram, che poi è sempre Zuckerberg.
Le piccole cantine vinicole sono esattamente il cliente ideale per l’uso migliore dei sistemi digitali per il vino, quelli facili e immediatamente comprensibili, almeno nel front end. Di quello poi che accade dietro, sotto al cofano, potrebbe anche non interessarvi.
I sistemi di gestione devono innanzitutto essere semplici da usare, migliorare la comprensione del processo, capire dove poter migliorare. Prima di cominciare ad usare gli NFT per vendere il vostro vino, imparate ad usare la posta elettronica, creando un elenco di clienti. Inviate email regolarmente, create un gruppo su Telegram e interagite con gli appassionati dei vostri vini.
Le piattaforme digitali sono un mezzo, non un fine. I sistemi digitali per il vino devono servire a voi che lo producete, non alle Big Tech. Usateli attentamente, e vi daranno ottimi risultati.