Non dovremmo mai perdere l’occasione di giocare, di divertirci, e di imparare durante il gioco. L’industria del gioco, da quelli analogici come le costruzioni di legno e le figurine, a quelli digitali come Super Mario Bros. o Fortnite, hanno un forte impatto nel commercio e spesso dettano le regole e gli standard.
Gamification del vino
Il vino è spesso associato ai momenti divertenti e allegri della nostra vita: si apre una buona bottiglia in occasione di una festa, di una cena tra amici, di una serata piacevole. Gli intenditori, al contrario tendono a prenderlo troppo seriamente, e quindi associare vino e gioco potrebbe sembrare azzardato. Indovinare gli aromi di un vino può essere una sfida tra amici, ci sono già algoritmi che lo fanno. Se siete interessati, potete leggere qui.
Eppure la gamification, ossia trasformare in gioco una attività, è tra le più potenti strategie di marketing, perché coinvolge e regala premi ai partecipanti. Prendete le piattaforme social, da Facebook a Linkedin. La percentuale di completamento del profilo è costruita proprio per ricordare il game, per spingere l’utente ad arrivare al 100%, raggiungendo un livello successivo. Gli Insight di Facebook, che presentano funzionalità maggiori quando si raggiunge un certo numero di followers della nostra pagina, altro non è che un gioco. Riuscire a scrivere un tweet utilizzando esattamente tutti i 280 caratteri, dà l’idea di raggiungere un obiettivo e quindi è una sfida.
C’è qualcosa che tutti i giochi hanno in comune tra loro: tutti fanno sentire i loro giocatori vittoriosi. Questa sensazione è uno dei segreti della gamification fatta bene, anche nel settore del vino.
5 passi per iniziare a giocare con il vino
Quindi, come puoi usare la gamification per far sentire i tuoi utenti come vincitori?
- Definisci un obiettivo: la gamification non è la costruzione di un gioco di fantasia. Il gioco è uno strumento, non lo scopo finale del tuo piano. L’obiettivo è migliorare le prestazioni dei prodotti, aumentare la diffusione del marchio, costruire una community di clienti
- Premia i partecipanti: per agevolare la creazione di squadre di gioco (come in una caccia al tesoro, ad esempio), vincere premi (anche dei semplici badge colorati) o subire delle penalità è un incentivo a continuare il gioco
- Promuovi i contenuti creati dall’utente: la comunicazione tra marchio e cliente è bidirezionale. Il comportamento dell’utente durante il gioco è essenziale per integrarlo nell’esperienza, costruire una comunità e favorire il coinvolgimento
- Storytelling: quando crei un gioco per connetterti con i tuoi clienti stai mettendo in gioco la tua identità. Come ogni altra tattica di marketing, i giochi raccontano il carattere del brand, perciò costruisci prima una storia e poi il gioco. L’obiettivo deve essere arrivare al termine della storia
- Promuovi comportamenti sani: soprattutto con il vino e gli alcolici in generale, è facile cadere in una euforia che può portare il cliente a scelte non sempre accorte. Il gioco, insieme alla storia che ci sta dietro, avrà maggior influenza se riuscirà ad insegnare comportamenti positivi e non distruttivi
Anche nel comparto del vino è possibile inventarsi giochi e coinvolgimento. sia nel canale offline e analogico, che in quello online e digitale.
Nel caso di una visita in cantina, potrebbero essere usate queste regole, o alcune di esse, per rendere più frizzante e meno ‘didascalica’ la spiegazione dei vari processi.
In una degustazione si può costruire una frase con i nomi delle etichette o con loro anagrammi, oppure una caccia al tesoro per una giornata passata in vigna.
Si può invogliare una collezione dei tappi o delle etichette coinvolgendo enoteche e wine bar.
Questi sono solo esempi, ovviamente, ma servono per mostrare che non occorre per forza creare una saga piena di ‘challenges’ (come sono chiamate le sfide online).
Basta invece della fantasia e, soprattutto, la comprensione che coinvolgere il cliente è la migliore strategia di marketing. E come coinvolgerlo meglio che non con un gioco?