Una delle domande che ho inviato nel questionario per aziende vinicole è questa:
[wc_box color=”secondary” text_align=”left” margin_top=”” margin_bottom=”” class=””]Come è possibile prenotare una visita presso la tua cantina? (Telefono, e-mail, app dedicata, contatto da pagina social, contatto da sito web.) [/wc_box]
La maggior parte delle aziende che mi hanno risposto hanno indicato il telefono, qualcuno l’email. [wc_button type=”danger” url=”http://webinvigna.it/questionario/” title=”VAI AL QUESTIONARIO” target=”” url_rel=”” icon_left=”” icon_right=”” position=”center” class=””] VAI AL QUESTIONARIO[/wc_button]Così, quando ho scoperto WineAround ho approfittato per fare una chiacchierata con loro.
Ponte digitale fra cantina ed enoturista
Cosa è WineAround? E’ una piattaforma digitale dedicata all’enoturismo, che consente al visitatore di prenotare con il suo smartphone una visita in una delle cantine abbonate al servizio, e all’azienda vinicola di tenere immediatamente sotto controllo il numero di visitatori che avranno in un determinato giorno.
L’app consente di scegliere, oltre alla data, anche le cantine di un certo territorio: se andate in vacanza in Abruzzo, ad esempio, troverete le cantine associate a WineAround, con la mappa e tutte le indicazioni per raggiungerle.
Da qui a prenotare una visita è un attimo. Fino ad ora l’app ha avuto circa 4000 download, e la metà degli utenti si è registrata.
Ho fatto quattro chiacchiere con Francesco Cortese, founder di WineAround.
D: Quando è nata Winearound, quanti siete a lavorarci?
R: WineAround è nata come idea un paio di anni fa. Internamente siamo io (tuttofare) ed Andrea (sviluppatore), Cantiere Creativo ci supporta in outsourcing nei frontend.
D: Avevi già esperienza nel mondo del vino?
R: Sono di famiglia agricola (viticoltori), mio padre ha avuto cantine (centri di vinificazione) per anni. A Canelli, tra vigneti, cantine ed enomeccanica si respira vino ovunque.
D: Quante cantine avete contattato prima di coinvolgere il vostro primo cliente? E’ stato difficile presentare una piattaforma digitale alle aziende vinicole?
R: In realtà non molte, i beta test pubblici erano totalmente gratuiti, quindi non è stato difficilissimo convincere le prime cantine. Rivetto è stato il primo a crederci ed a prestarsi come tester.
Questo è un buon metodo per proporre una novità: la si fa provare gratuitamente ottenendo in cambio validi feedback sul suo funzionamento, si lavora sulla risoluzione degli inevitabili bug delle versioni beta, si lancia sul mercato.
[wc_box color=”secondary” text_align=”left” margin_top=”” margin_bottom=”” class=””]La cultura digitale è ai minimi termini e soprattutto l’infrastruttura è imbarazzante (le due cose vanno a braccetto)[/wc_box]
Queste situazioni sono comuni per molte altre applicazioni, naturalmente, ed il mondo del vino dovrebbe iniziare a guardarsi attorno per scoprire cosa c’è di nuovo e utile nel vasto universo digitale.
Se le aziende vinicole riuscissero a diventare interlocutori di queste realtà, molto probabilmente riuscirebbero anche a governare il processo, anziché rischiare di esserne fagocitati.
Condivisione digitale e crescita
D: Sono sempre stato convinto che il vino debba unirsi in modo forte con il turismo. Avete introdotto il canale Reception nella vostra piattaforma, dedicato proprio ad agenzie di viaggio ed alberghi. Quali ritorni avete avuto?
R: Reception non è ancora pubblico come strumento, è in fase di test. Attira la curiosità soprattutto delle strutture ricettive, risparmieranno un sacco di tempo in inutili telefonate.
D: Il turismo si muove sempre in modo confuso e non organico, ognuno cerca di portare clienti in albergo, in cantina, al ristorante lasciando il turista a cercarsi da solo momunenti, musei, chiese antiche da visitare. Una piattaforma come Winearound potrebbe essere d’aiuto, ad esempio aggiungendo dei POI nella mappa presente nell’app?
R: Difficilmente su WineAround saranno presenti eventi e informazioni che esulino il tema wine, dobbiamo concentrarci al meglio su visite in cantina e degustazioni di vino. La tecnologia permette, tramite API, di rendere disponibili gli eventi WineAround su altre piattaforme aggregatrici di contenuti (es. Tripadvisor con Tripconnect), il futuro è quello.
Ecco ancora un modo intelligente di lavorare: concentrarsi sul proprio prodotto senza volerlo far diventare generalista, e parallelamente muoversi per integrarlo con piattaforme esistenti e ben collaudate. Un modo serio di procedere, direi.
D: Fornite assistenza per l’aggiunta del pulsante di Booking sul sito della cantina? A volte le cantine hanno siti web diciamo poco navigabili. E’ un problema per voi?
R: Lo è! Se il sito è vecchio e/o mal fatto il BookingButton converte di meno. Il BookingButton è il volo che trasporta l’enoturista dal sito web della cantina alla cantina stessa, se l’aeroporto è obsoleto, mal progettato o addirittura mal servito i voli ne risentono eccome! Si, forniamo assistenza per dare idonea visibilità al pulsante. Vedo comunque che nel tempo i siti web vengono rinnovati.
D: Veniamo a quel che ci dicevamo anche al telefono, la scarsa conoscenza della Rete da parte delle aziende italiane. Avete trovato differenze di sensibilità all’argomento tra grandi e piccoli produttori?
R: La cultura digitale è ai minimi termini e soprattutto l’infrastruttura è imbarazzante (le due cose vanno a braccetto), ma non distinguerei tra grandi e piccoli produttori, tanto dipende dalla presenza nella proprietà aziendale di una figura con cultura/passione digitale. Se la proprietà non ha questo tipo di sensibilità, non investirà di conseguenza in ambito digital. Non dimentichiamo che quando parliamo di cantine italiane che fanno ricettività stiamo parlando di micro/piccola impresa, quasi mai media: qualsiasi decisione parte dalla proprietà, sempre familiare.
D: Qual è il profilo tipico del turista winelover? C’è stato un aumento di visite, un apprezzamento tangibile da parte degli utenti finali grazie all’uso di WineAround?
R: Il profilo dell’enoappassionato che va per cantine è tipicamente un americano o nord europeo, molte coppie. L’aumento dei flussi è tangibile, la capacità di spesa è in media molto alta.
Enoturismo digitale
Un altro consiglio per le aziende vinicole: ricordatevi di prendere appunti sul tipo di visitatori che vengono a trovarvi, così da capire quali servizi aggiuntivi offrire o quali invece potete togliere. Oppure usate uno dei molti strumenti che il web offre.
D: Avete fatto presentazioni offline di Winearound, magari a qualche fiera del vino?
R: Per ora no, non eravamo pronti ma ci piacerebbe molto. Wine2Wine di Veronafiere non sembra male.
D: Perché è tanto difficile parlare di tecnologia ad un vignaiolo?
R: Perché da buon artigiano è concentrato sulle sue creazioni. Servirebbe più fiducia nei mezzi ma molto spesso questa viene persa per colpa di agenzie digitali incompetenti, fumose o peggio ancora disoneste.
[wc_box color=”secondary” text_align=”left” margin_top=”” margin_bottom=”” class=””]WineAround è una infrastruttura digitale per l’enoturismo, non siamo un’agenzia di marketing. I dati raccolti sono a disposizione delle cantine abbonate al nostro servizio che, da parte loro, dovrebbero trovare una buona agenzia di marketing per poterli usare nel modo migliore[/wc_box]
D: La possibilità di prenotare una degustazione è molto utile per un turista straniero che, mentre prenota volo ed albergo, aggiunge anche un paio di visite in cantina. Qual è il vostro mercato di riferimento, per le cantine e per l’utilizzatore finale?
R: Sicuramente estero come dicevo per quanto riguarda gli enoturisti. Per quanto riguarda le cantine, per ora siamo sul mercato italiano ma la piattaforma è già pronta (multilingua, multivaluta ecc) per essere usata da qualsiasi cantina del pianeta. Spero nel 2018 di mettere il naso fuori, ad esempio Sud Africa oppure Australia.
D: Sto pensando di organizzare una conferenza in Italia dedicata al Vino Digitale, una Digital Wine Business Conference, magari partendo da qualche piccola ma conosciuta fiera enologica. Come ti piacerebbe che sia?
R: Produttori di vino al centro, noi in ascolto. Il digitale è pura e semplice infrastruttura al servizio dell’uomo.
D: Domanda finale, che vino che preferisci?
R: Quello buono! Non ho preferenze che durino più di qualche mese, al massimo una stagione, poi passo ad altro. Il piacere della scoperta.
Ringrazio Francesco che ha dedicato il suo tempo a rispondere alle domande, sia via email che telefonicamente. Se volete contattare WineAround, basta andare sul loro sito e vi daranno tutte le spiegazioni necessarie. E naturalmente, scaricate subito l’app sul vostro smartphone, l’estate si avvicina e potreste scoprire che proprio vicino a voi, ci sono un paio di cantine da visitare.