Un esercizio che ogni tanto faccio è capire come i vari hashtag siano collegati tra loro, e i collegamenti della winetech sui social sono piuttosto interessanti. L’analisi l’ho fatta utilizzando la suite Hasthagify nella versione a pagamento, prendendo proprio l’hashtag winetech. Ho fatto una cosa semplice, ossia vedere quali altre parole sono connesse e capire da lì, dove si va a finire. L’analisi tiene conto degli ultimi 2 mesi di Twitter, e naturalmente la parola winetech è piuttosto di nicchia, visto che ci sono stati solo 49 tweet a settimana.
I dati dell’analisi dell’hashtag #winetech
L’immagine che vedete qui sotto indica le parole collegate nella classica forma della nuvola, il cosiddetto tag cloud. Da qui si parte per capire i collegamenti della winetech su Twitter; la parola più grande è #foodtech con una correlazione pari al 17,5%.
La grandezza della parola indica il grado di correlazione con l’hashtag considerato; nella figura con le sfere questa metrica è individuata dallo spessore della linea che congiunge le parole. Il premio per la popolarità invece va all’hastag #startup, che sommata al suo plurale dà un totale di 18,1.
Non è certo un hashtag che crea influenza, engagement, non spinge a tweet compulsivi. Un po’ come se parlassimo di chimica nucleare, insomma. Quindi l’analisi di marketing è fondamentalmente inutile, non è certo una di quelle parole chiave su cui creare una campagna pubblicitaria. Quel che è interessante a mio avviso, e che condivido con voi, sono invece gli hashtag che fanno parte dei collegamenti con la winetech. È un parametro importante soprattutto per capire, da parte delle startup in questo settore, come possano allargare e far evolvere il loro business. O addirittura ‘pivotare’, ossia cambiare obiettivo.
Lingua e collegamenti della winetech
La prima caratteristica notevole è la lingua usata nei tweet con #winetech, ed è il francese. Questo non significa certo che sia solo la Francia ad occuparsi di vino e tecnologia, ma vuol dire solo che sono più interessati a parlarne. Come ho scritto anche in questo post, i Francesi si stanno dando molto da fare nel settore, con incubatori e acceleratori che aiutano qualche decina di startup.
Bordeaux si sta dimostrando come il vero hub dell’innovazione vinicola, anche nel campo digitale, e questo darà impulso anche all’enoturismo. Quando usciremo di nuovo da casa per andare a passare qualche giorno di vacanza, probabilmente in Francia saranno pronti.
Tra gli hashtag interessanti correlati c’è anche#Foodtech; anche qui troviamo startup come parola chiave correlata, oltre a InternetOfFood e FoodInnovation.
L’account più ciarliero è l’associazione di imprenditori bordolesi, Bordeaux Entrepreneurs, con poco più di 5400 followers ed una media di 3 tweet quotidiani. I tweet di @bdx_e sono sia post originali sulle attività dell’associazione che legati alla winetech.
Una tag cloud che riporta i collegamenti della winetech non è naturalmente un’analisi di mercato; quindi non si può usare per capire la direzione di questo settore. Se però dovessi fare un’ipotesi, direi che in Europa è la Francia a credere di più nella wine tech. La direzione sembra quella giusta, ossia la creazione di una infrastruttura commerciale per far sviluppare le startup che si occupano di vino digitale. Le startup spaziano sui settori classici, quindi servizio e vendita innanzitutto, canale che ha dimostrato la sua forza proprio lo scorso anno. Anche la ricerca di nuovi sistemi digitali per la produzione, monitoraggio del vigneto e trattori autonomi, sono una delle innovazioni seguite dalla Francia.
A questo punto, non mi resta che sperare di trovare anche l’Italiano tra le lingue usate in questo hashtag. Ma non credo che avverrà molto presto, purtroppo.