È la parola chiave di questo decennio, e quanto seminato oggi si ritroverà prossimamente. Innovazione digitale fa venire in mente robotica, intelligenza artificiale, schermi interattivi e veicoli autonomi. Si, è tutto questo, ma è anche molto di più, ed applicare l’innovazione digitale in mondi più classici, come il settore del vino, può risultare difficile. Per questo voglio ragionare su questo concetto, insieme a voi.
Innovazione digitale: fallire per capire
Sul tema della trasformazione digitale del vino ho già scritto, potete leggere il mio post per vedere cosa dicevo appena un anno fa.
Partiamo subito con le notizie non positive: il 70% delle iniziative di trasformazione digitale non arriva a compimento; questo vuol dire che lo scorso anno, su 1300 miliardi di $ investiti, ben 900 sono stati praticamente gettati al vento.
È un fatto che non deve impressionare, questo, anche se la cifra mette piuttosto paura; in un periodo di innovazione è normale che si proceda per errori ed approssimazioni, sperimentando soluzioni che, soprattutto all’inizio, non portano da nessuna parte.
Grazie ai pionieri dell’innovazione, chi ha rischiato e ci ha rimesso del proprio, è possibile estrarre alcune semplici considerazioni sulla strada da percorrere affinché le nuove tecnologie, anche in settori come il Food&Wine e l’agricoltura, portino un miglioramento, almeno a medio termine.
Tasformazione digitale e wine business: 5 passi
1 – Prima la strategia, poi la tecnologia
L’innovazione tecnologica è solo uno strumento, e come tale va trattato. Potente, certo, importante, sicuramente. Ma è uno strumento, un tramite. Prima di tutto verificate la vostra strategia di business, ad esempio chiedendovi
- come posso fare per portare clienti in cantina?
- quanto sono conosciute le mie etichette?
- la mia filiera di vendita è sostenibile?
- cosa piace ai miei clienti?
Poi verificate se conoscete le risposte a queste domande, datevele come obiettivo e cercate di capire come potete fare per raggiungere lo scopo. Se volete migliorare la vostra velocità nel raggiungere i clienti o la vostra efficienza di produzione, potrebbe bastare anche una soluzione a basso impatto.
2 – Sfruttare le competenze interne
A volte all’interno del proprio staff esistono competenze non utilizzate. Magari avete tra i vostri collaboratori un/una bravo/brava designer, o organizzatore/organizzatrice di eventi, o ancora chi ha preso una patente per pilotare droni. Queste competenze, queste risorse vanno utilizzate al meglio, incorporatele nella vostra strategia; invece di usare società esterne che vi facciano tutto il lavoro, utilizzate professionisti che guidino i membri del vostro staff. Le competenze rimarranno all’interno.
3 – Imparate da chi beve il vostro vino
I vostri clienti, i wine lovers che vi vengono a trovare in cantina, o che acquistano regolarmente le vostre etichette, sono importanti non solo in quanto clienti, ma soprattutto come appassionati. Cercate di capire cosa vogliono, cosa vorrebbero, che immagine di voi e dei vostri vini hanno in mente. Esistono semplici strumenti sul web per fare dei sondaggi, banalmente vi basterebbe una campagna di email marketing, una newsletter. La trasformazione digitale arriverà dopo, quando saprete cosa vogliono loro.
4 – La tecnologia non sostituirà le persone
Come ho detto all’inizio, gli strumenti digitali sono uno strumento, non un fine. Le persone, soprattutto nel mondo del vino e del cibo, sono ancora gli attori più importanti, a partire dai vostri collaboratori e dipendenti. La trasformazione digitale non può prescindere dalle risorse umane, non pensate di sostituire le persone con uno strumento tecnologico: è una tattica non vincente.
5 – Portare il metodo start-up nell’azienda vinicola
Una volta che avete deciso la strategia, le risorse, gli strumenti, l’unico modo per avere una discreta probabilità di successo è agire. Il processo di trasformazione digitale è intrinsecamente incerto, bisogna essere veloci a capirne gli effetti e saper aggiustare il tiro rapidamente. Per questo tutte le persone del vostro staff devono essere coinvolte. Inoltre gli effetti spesso non si verificano immediatamente, ma solo dopo che una parte del vostro modo di produrre o vendere il vino è stata già modificata. Pensate all’analisi dei dati: occorre tempo prima di accumularne abbastanza da poterci costruire una statistica ed una previsione. Questo è il momento in cui occorre avere ben chiaro il cambiamento di rotta, l’obiettivo da raggiungere e la strategia per farlo. Va modificata la cultura dell’azienda vinicola prima di decidere quale strumento digitale utilizzare. In caso contrario è che sia la tecnologia a guidare voi, e non viceversa.
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