La storia di Sam Altman licenziato dal board di OpenAI è davvero strana, sia per come è iniziata che per come si sta sviluppando. UPDATED!
Update: l’ultima news è che Altman e Brockman sono rientrati in OpenAI. Leggi in fondo per questo aggiornamento
Venerdì 17 alle 9 di sera, Sam Altman riceve la richiesta di un meeting da parte del suo board, ossia il suo consiglio di amministrazione. Per chi fino ad ora fosse vissuto da qualche altra parte, Sam Altman è il CEO di OpenAI, la società che ha inventato GPT e il bot chatGPT. Insomma, quella che tutti (sbagliando, per ora) chiamano Intelligenza Artificiale. Una veloce spiegazione potete trovarla su questo post. È lui ad aver presentato, appena il 7 novembre, il DevDay di OpenAI, la giornata dedicata agli sviluppatori dove sono state presentate tutte le nuove features di GPT-4 Turbo. Notizie che sono state commentate praticamente da tutti quelli che si occupano di tecnologia.
Brevemente, dopo soli 30 minuti di riunione, ad Altman viene detto che da quel momento deve considerarsi licenziato dal suo ruolo di CEO di OpenAI. La cronistoria di quanto è accaduto viene fatta brevemente in un tweet da Greg Brockman, fino a quel momento presidente e membro del board.
Una time line complicata
La notizia di Sam Altman licenziato dal board di OpenAI da CEO dell’azienda con un preavviso di 30 minuti diventa subito la notizia principale di questo fine settimana tecnologico. Subito dopo si dimette anche il presidente, Greg Brockman, che aveva fondato l’azienda insieme ad Altman e a Elon Musk. La time line è questa (per ora).
Venerdì 17 novembre, in serata, Sam Altman riceve una notifica per una video call con il suo CdA, erano circa le 9.30 di sera. Il presidente non era stato invitato ma c’era tutto il gruppo esecutivo del board. Senza troppi giri di parole, dicono ad Altman che deve considerarsi licenziato perché erano venuti a mancare i presupposti di fiducia. Il comunicato ufficiale dice che Altman è stato più volte poco chiaro nelle comunicazioni con il suo CdA, o addirittura poco onesto nei suoi report. Una cosa che però, fino ad ora, non era mai uscita in nessun comunicato, in nessuna notizia.
Alle 10 e mezza di sera Altman fa un tweet in cui saluta tutto lo staff di OpenAI, si dice fiero di aver lavorato insieme a persone così preparate e motivate.
Sabato 18 poco dopo mezzogiorno, Ilya Sutskever, componente del board come direttore delle ricerche e capo scienziato, unico cofounder rimasto nel CdA, invia una richiesta per una call a Greg Brockman, dicendogli che avevano licenziato Altmn e che lui non era più nel board, ma sarebbe rimasto nel suo ruolo di Presidente. È a questo punto che Brockman invia le sue dimissioni da OpenAI.
Sam Altman licenziato dal suo stesso board
Il comunicato di OpenAI è piuttosto duro; riporto qui le motivazioni:
L’uscita di Altman fa seguito a un processo di revisione deliberativa da parte del Consiglio di amministrazione, che ha concluso che non sia stato costantemente sincero nelle sue comunicazioni con il Consiglio di amministrazione, ostacolando la capacità di quest’ultimo di esercitare le proprie responsabilità. Il Consiglio non ha più fiducia nella sua capacità di continuare a guidare OpenAI.
Bene, questo è quello che i protagonisti hanno detto a caldo, e andando a spulciare su X c’è un tweet criptico proprio di Ilya Sutskever, quello che aveva fatto il meet con Brokman, un tweet del 29 settembre in cui scrive: l’ego è nemico della crescita. Non è del tutto chiaro a chi si riferisca; non è nemmeno troppo plausibile, ma in questa storia niente lo sembra, che un semplice disaccordo tra lui e Altman abbia portato tutto il board a licenziare il CEO dell’azienda.
Questi per ora i fatti. Il ruolo di CEO è stato assegnato ad interim a Mira Murati, che è stata anche CTO di OpenAI.
La decisione del board è stata del tutto improvvisa, non è stata preceduta da nessun rumor, niente faceva pensare che il rapporto fra Altman e la sua azienda si sarebbe interrotto in questo modo. In un tweet di venerdì sera, Brockman scrive che lui e Sam sono scioccati e rattristati da quello che ha fatto il consiglio oggi. ‘Stiamo ancora cercando di capire esattamente cosa è successo’, ha detto.
Un week end complicato per Sam Altman
È successo un po’ di trambusto anche tra i dipendenti, quelli di più alto livello hanno iniziato a domandarsi se dovevano ancora restare lì e sembra, come riporta Business Insider, che tre ricercatori abbiano già inviato le loro dimissioni, e uno di loro dovrebbe essere Jakub Pachoki, il responsabile dello sviluppo di GPT 4 a marzo di quest’anno. Sia lui che altri dipendenti hanno già fatto sapere che se Altman dovesse fondare un’altra compagnia, loro lo seguirebbero.
Nella giornata di sabato si sono moltiplicati tweet e dichiarazioni, gli articoli dei quotidiani subivano molti update perché chiaramente la situazione, già non chiara dall’inizio, stava diventando ancora più intricata. Se Sam Altman, si diceva, riesce a fondare una nuova società portandosi via parte dei dipendenti di OpenAI, sarà difficile che i finanziatori rimangano senza batter ciglio.
A questo proposito, Sam Altman fa un tweet domenica mattina:
Gli impiegati di OpenAI iniziano a rispondere con un cuore e anche Mira Murati, la nuova CEO dell’azienda, risponde allo stesso modo.
Non sono ancora del tutto chiare le ragioni di questo allontanamento repentino, sembra quasi un colpo di mano il cui ideatore potrebbe essere lo stesso Ilya Sutskever. Come dicevo sopra, forse la questione è un po’ più intricata di così, perché vorrebbe dire che Sutskever è riuscito a portare tutto il board sulle sue convinzioni.
Forse non è finita
La faccenda però non finisce così, perché dal pomeriggio di sabato 18, nemmeno 24 ore dal licenziamento del CEO, gira la voce che il consiglio di amministrazione di OpenAI stia ripensando la propria decisione e, riporta The Verge, potrebbe offrire ad Altman e Brockman di rientrare in azienda nelle loro precedenti posizioni. In cambio, si dimetterebbero in blocco.
Il fatto che Altman sia stato contattato dalla sua ex azienda ad un giorno di distanza dal suo licenziamento fa anche capire che OpenAI rischia di andare allo sbando, perché naturalmente sia Altman che Brokman non sono stati con le mani in mano ma sembra che abbiano parlato con tutta una serie di amici e di investitori potenziali proprio per fondare un’altra azienda. E vediamo se ci saranno altre dimissioni, il che vorrebbe dire che l’ex CEO e l’ex presidente avrebbero già il nucleo fondamentale delle persone per iniziare nuove ricerche e nuovi sviluppi. In questo articolo, ancora su The Verge, trovate update anche più frequenti, altrimenti potreste seguire i profili X dei vari protagonisti.
E in tutto questo Microsoft che cosa dice? Loro sono i principali investitori, ci hanno messo dentro 10 miliardi in OpenAI. Inizialmente Microsoft ha detto che per loro non cambia niente nel loro rapporto con OpenAI. La decisione di licenziare Altman era però inaspettata anche agli investitori che quindi non l’hanno presa del tutto bene. Decisiioni di questo tipo vanno comunque condivise con i finanziatori, che altrimenti potrebbero anche ritirare i loro soldi.
Insomma, vedremo come va a finire, cercherò anche io di stare up-to-date e darvene notizia su questo post. Sempre che riesca a stare appresso a tutti i cambiamenti, e che Sam Altman licenziato da OpenAI sia ancora una notizia.
Update 19/11 22.30 (ora italiana): riporto da The Verge
Sam Altman è tornato nell’edificio di OpenAI per la fase finale delle trattative per il suo potenziale ritorno come amministratore delegato. Altman ha fissato una scadenza alle 5PM PT (Pacific Time, la sede di OpenAI è a San Francisco. Sono le 2 del mattino di lunedì 20 in Italia) per risolvere la situazione.
La condizione principale imposta da Altman è che il consiglio di amministrazione attuale (che lo ha licenziato!) si dimetta, e dovrà essere lo stesso board a decidere da chi verrà sostituito. Satya Nadella, CEO di Microsoft e principale finanziatore di OpenAI, starebbe facendo da mediatore fra Altman, l’ex presidente Greg Brockman e i quattro membri attuali del consiglio di amministrazione nel tentativo di selezionare un nuovo consiglio.
Secondo una fonte vicina ad Altman, la scadenza delle 17:00 di oggi (le 2 del mattino del 21 in Italia) è da intendersi come una scadenza inderogabile. Se non si raggiunge un accordo, dice il portavoce di Altman, le cose prenderanno “un’altra strada”.
Update 20/11 06.00 (ora italiana): da The Verge
Dopo un fine settimana di negoziazioni per riuscire a riportare Sam Altman in OpenAI come CEO, il board è andato verso una direzione diversa, nominando l’ex CEO di Twitch Emmett Shear come CEO ad interim, sostituendo Mira Murati che era stata nominata inizialmente e che ha mostrato di essere allineata con Altman, sia iniziando le trattative per il suo ritorno che con il tweet che leggete nell’articolo. In ogni caso tre CEO in tre giorni, non è proprio il massimo.
Update 20/11 09.00 (ora italiana): dal NY Times
Microsoft, che è il maggior investitore di OpenAI con 10 miliardi di dollari, ha assunto Sam Altman e Greg Brockman per la costituzione di un centro di sviluppo sull’Intelligenza Artificiale. A quanto pare, leggendo l’articolo sul Times che riporta qualche frase di Satya Nadella (CEO di Microsoft), all’interno di OpenAI si sono scontrate due filosofie diverse. C’è il gruppo che vuole muoversi con cautela sui temi della AI, capitanato dal co-founder Ilya Sutskever, e chi invece non ha timore a muoversi in avanti, con Altman, Brockman e altri. Per ora, almeno, la faccenda sembra finire qui, dunque, con Sam Altman licenziato senza possibilità di ritorno e riassunto da MS che metterà in piedi un proprio lab di ricerca.
Update 20/11 17.00 (ora italiana): da The Verge e fonti varie
Spero ultimo aggiornamento per oggi, visto che ho fatto un update anche dell’episodio del podcast che è in uscita per domani. Comunque, alla notizia che Altman non sarebbe stato reintegrato come CEO di OpenAI molti dipendenti hanno fatto sentire il loro dissenso, su Twitter certo, non è che hanno fatto un’assemblea straordinaria. Ma ha un suo peso, per le aziende USA, perché lo scontento viene messo in piazza e questo non piace. Alle aziende, ovviamente. Ma la cosa più importante è il tweet di Ilya Sutskever, molto probabilmente l’ideatore di tutto il marasma di questo fine settimana:
A quanto pare lo stesso Altman ha risposto con un cuore a questo tweet. ‘Qualunque cosa’ probabilmente significa che se qualcuno chiedesse le sue dimissioni, lui se ne andrebbe. E per oggi, potrebbe essere finita qui.
Update 22/11 ore 15.00 (ora italiana): da The Verge
Quindi alla fine Altman e Brockman sono tornati in OpenAI e la vicenda che ha visto Sam Altman licenziato dal suo stesso board può dirsi conclusa. La notizia la trovate qui, e potete anche leggere il tweet di Satya Nadella (CEO di Microsoft). Il nuovo board è composto da Bret Taylor, Larry Summers e Adam D’Angelo, l’unico ad aver fatto parte del CdA che aveva votato per l’allontanamento di Altman.