La pandemia ha provocato conseguenze anche sui modi di produzione, per questo voglio analizzare 5 tecnologie per il vino che cresceranno nel 2022.
Tecnologie per il vino digitale
In realtà alcune di queste esistono già e sono utilizzate da tempo; vale la pena ricordare che paesi come Australia e Sudafrica hanno avuto, per quel che riguarda il vino, dei problemi piuttosto importanti. L’Australia si è vista chiudere il mercato cinese, a causa del raddoppio delle tasse d’importazione verso Pechino; il Sudafrica ha avuto problemi di produzione causati dal gran numero di lavoratori dei vigneti colpiti dal Covid-19. Come ho scritto in questo post e in quest’altro, hanno iniziato ad usare la tecnologia per cercare di rianimare il mercato interno e l’esportazione. Molto sforzo è diretto verso il DTC, il Direct To Consumer, e nella ricerca di nuovi modelli di business che possano essere costruiti proprio grazie ad una di queste 5 tecnologie per il vino.
Quindi, iniziamo a vedere quelle più promettenti.
1 – Immagini satellitari e GPS
Non è certo una novità l’utilizzo di immagini via satellite per la mappatura del vigneto; proprio l’Australia è stata la prima nazione a costruire una mappa completa dei propri vigneti con questo sistema. Fino ad ora però solo le grandi aziende vinicole o organizzazioni statali potevano permettersi di utilizzare i satelliti: i costi non sono certo bassi, soprattutto per l’elaborazione delle immagini. Probabilmente però anche anche le cantine più piccole inizieranno adotteranno questa tecnologia, raccogliendo inoltre importanti informazioni sulla maturazione delle uve e sulla sanità delle piante. Queste mappe inoltre possono essere usate per costruire percorsi da trasmettere ad un sistema di guida GPS, così da intervenire solo dove necessario.
2 – Robot
Tra le 5 tecnologie per il vino non può mancare la robotica, macchine senza guidatore e senza operatore che lavorano in vigna o in cantina. L’applicazione più comune è l’uso di trattori a guida autonoma, dove le istruzioni di guida sono fornite proprio dalle mappe costruite da satellite. Essendo elettrici, questi macchinari diminuiscono l’impatto ambientale e riducono i tempi di lavorazione: pensate a grandi vigneti, ma non solo. Con l’evoluzione delle tecnologie anche meccaniche, questi piccoli trattori riusciranno a muoversi anche in terreni accidentati e in pendenza. L’Australia e il Sudafrica stanno già utilizzando queste tecnologie.
3 – e-labels
Di etichette digitali ho già parlato, e a queste si possono aggiungere anche i certificati digitali, veri e propri certificati di proprietà che però sono fatti di bit invece che di carta. La comodità è avere un certificato che immediatamente arriva nelle mani del legittimo proprietario della bottiglia, pensate a quelle vendute all’asta, ad esempio. Se il certificato inoltre è criptato, diventa più semplice seguire il passaggio tra un compratore ed un altro, riducendo un po’ anche tutti i tentativi di truffa. Ed inoltre le e-label possono essere lette da qualunque consumatore direttamente con il proprio smartphone. Possono essere aggiunte molte informazioni, sui componenti del vino, sugli eccipienti, le sostanze usate per la chiarificazione, o le calorie di un bicchiere di vino.
4 – LIDAR
Questa sigla significa Laser Image Detecting and Ranging, ossia il rilevamento di immagini tramite laser; è una tecnologia che consente di costruire una mappa 3D del vigneto, una rappresentazione che quindi può essere utilizzata insieme alla tecnologia satellitare per essere arricchita dai dati sanitari della vigna. Ancora una volta è l’Australia che sta usando in modo intensivo questa tecnologia, come potete leggere qui. La vera e propria Smart Vineyard inizierà sicuramente da qui.
5 – Connettività
Non possiamo certo fare una lista delle 5 tecnologie per il vino se non parliamo di connettività, ossia del modo in cui i dati vengono trasmessi da un posto ad un altro. Dal satellite al trattore, dal sensore allo smartphone, avere una rete affidabile e veloce è indispensabile. In questo viene davvero in aiuto la rete 5G, perfetta proprio per gli spazi aperti dei vigneti. È necessario che vi siano anche buone reti terrestri, come la fibra, che possono essere usate quando devono essere spostati un gran numero di dati. Per quel che riguarda i sensori o i dati da satelliti, in realtà sono tanti dati, tanti parametri ma con informazioni limitate; volendo fare un esempio è come se arrivassero tanti pacchetti, ma piccoli, e questo è davvero il modo migliore per usare la rete 5G
Le 5 tecnologie per il vino naturalmente possono essere anche molte di più; ho volutamente tolto la blockchain ad esempio, spesso usata a sproposito e con poche conoscenze, o gli NFT, troppo nuovi ed esoterici per essere ancora usati in modo davvero fruibile da tutti. Ciò non toglie che magari tra pochi mesi, qualcuno non tiri fuori un’idea fantastica per far diventare anche queste tecnologie affidabili per la wine industry.
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