In un mondo in profonda trasformazione come oggi, anche il mondo del vino può avere un grande aiuto dall’uso, intelligente, delle tecnologie.
Naturalmente è importante capire come ognuna delle nuove tecnologie, soprattutto quelle digitali, possa aiutare la propria impresa, nel nostro caso l’azienda vinicola. Non tutte le innovazioni vanno bene per tutti, ma solo alcune sono adottabili e utili, soprattutto per una cantina dove il prodotto è sempre lo stesso, ossia il vino.
In questo post, brevemente, vediamo 6 delle più interessanti tecnologie digitali e come possono essere utilizzate in una impresa vinicola. È chiaro che questi sono solo esempi, ed ogni situazione è unica e va analizzata con attenzione; in linea di massima però possiamo dare delle linee guida generali.
1 – Internet of Things (IoT)
Si tratta di tutti quegli oggetti, dai sensori piantati nel terreno alle videocamere montate sui droni, che raccolgono dati e li inviano ad altri oggetti, come un irrigatore automatico o un allarme sullo smartphone. Molte aziende vinicole usano questi dispositivi per tenere sotto controllo le condizioni di salute del vigneto e dell’uva, o per tracciare il percorso delle proprie bottiglie che, ad esempio, devono essere consegnate dall’altra parte del mondo e devono arrivare in condizioni, se non perfette, almeno accettabili. Un esempio italiano di tecnologia Iot in vigna potete leggerlo in questo post.
2 – Intelligenza Artificiale (AI)
A differenza di sensori e dispositivi di tracciamento, la AI non è immediatamente visibile, e spesso non è nemmeno immediatamente comprensibile. Con il termine AI oggi si tende a raggruppare tutta una serie di algoritmi, ossia di metodi di calcolo, che servono per prevedere alcuni risultati. Possono essere risultati di marketing o sistemi per velocizzare l’elaborazione di un video, come ve ne sono sui moderni smartphone. Una azienda vinicola non vedrà la AI, almeno non nel breve termine; però un irroratore automatico che si azioni _prima_ che un parassita o un fungo compaia, basandosi sui dati meteo o delle condizioni del terreno, è già AI. Un rivenditore si recherà per primo a vendere al compratore migliore usando i dati di mercato elaborati dalla AI. Le analisi di mercato oggi sono disponibili anche per piccoli viticoltori, come fa vedere l’esperienza di Enolytics.
3 – Automazione Intelligente
Stiamo parlando dei robot, come ad esempio il piccolo trattore di cui parlo sopra che, tra qualche anno, potrà non solo irrigare o irrorare il vigneto con i trattamenti necessari, ma anche di potare dove serve e di vendemmiare. Di robot usati nel vigneto ho parlato già in questo post. In genere sono bracci meccanici montati su trattori o dispositivi mobili generici, azionati da motori elettrici e ricaricati da pannelli solari, con un impatto ambientale quindi molto più basso rispetto ad un qualunque trattorino oggi usato in viticoltura. Il loro costo è ancora alto per il piccolo vignaiolo, soprattutto a causa degli appezzamenti mediamente piccoli delle vigne italiane.
4 – 5G
È la tecnologia di cui si parla negli ultimi mesi, una modalità di trasmissione dati che consentirà alla rete cellulare di poter trasmettere una maggior quantità di dati. I dispositivi IoT inviano pochi dati, ma il loro numero sta aumentando in tutto il mondo: si stima che da qui al prossimo anno ci saranno quasi 50 milardi di oggetti che inviano dati di monitoraggio e di controllo in tutto il mondo. L’altra faccia della medaglia è la scarsa connessione delle aree non urbane. Il 5G probabilmente riuscirà a risolvere questo problema, aiutando a collegare tra loro dispositivi, macchinari e sistemi di controllo, tutti gestibili tramite il proprio smartphone.
5 – Cloud
Il cloud è un’altra di quelle parole magiche che si sentono spesso alle fiere della tecnologia. Senza addentrarsi in spiegazioni molto tecniche, significa semplicemente che non sarà necessario per un’azienda vinicola, avere un computer che elabori i dati. Tutti i dispositivi di cui abbiamo parlato sopra, invieranno le informazioni, tramite rete dati 5G, ad un sistema di elaborazione messo a disposizione dall’azienda che fornisce ed installa i sensori. L’utente, in questo caso il produttore di vino, può accedere ai risultati dell’elaborazione con il proprio smartphone o con il tablet.
Quel che vorrei mostrare è che tecnologia digitale, innovazione e mondo del vino non sono due mondi distanti. L’agricoltura lo ha già compreso, Australia, California, Sudafrica, stanno utilizzando al meglio i dispositivi e gli algoritmi che le aziende tecnologiche mettono a disposizione, per migliorare i processi produttivi e vendere al meglio i loro prodotti agricoli.
Dovrebbe iniziare a farlo anche il mondo del vino.
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