La tradizione che rende il Made in Italy un brand mondiale, spesso si trasforma in un freno alle nuove opportunità. Sempre più si parla di vigneto digitale, uso delle nuove tecnologie e nuovi processi. Chi riuscirà ad adeguarsi avrà conquistato un piccolo posto in un mercato sempre più competitivo.
Questo non significa snaturare il proprio modo di fare il vino. Significa invece poter dosare meglio le proprie forze facendosi aiutare dai sistemi che già oggi sono alla portata di tutti. Sto parlando di sistemi semplici, non è per forza necessario usare l’Intelligenza Artificiale, oltretutto senza saper come fare.
Viticoltura tecnologica
Sia per un piccolo vignaiolo che per un medio-grande produttore vinicolo, controllare direttamente cosa succede ad ogni pianta è un’attività pesante e dispendiosa. Si rischia di rendersi conto di un filare malato quando è ormai tardi per porvi rimedio, e questo semplicemente perché non si può controllare contemporaneamente tutto. Ecco perché parlare di vigneto digitale non è un’eresia, non più di usare un trattore per arare i campi invece di una coppia di buoi.
Un uso corretto di prodotti di trattamento diminuisce i costi e soprattutto migliora la qualità delle uve. Anche il risparmio di acqua non è da sottovalutare, visto che si può irrigare solo dove serve. E in questo periodo in cui la siccità sta aumentando anche in vigna, non è cosa da poco. Arrivare ad un vigneto digitale può dunque aiutare anche a mitigare i costi di gestione, senza doversi trasformare in una società tecnologica, naturalmente.
Per questo motivo le tecnologie possono aprire scenari nuovi per la lavorazione della vigna, abbassando anche i rischi dovuti a gelate improvvise, se si dispone di sensori di temperatura tra i filari e di un sistema di allarme. Questo consentirà al produttore vinicolo di preparare le adatte strategie per far fronte ai problemi metereologici improvvisi.
1 – Monitoraggio Remoto
Il controllo del vigneto viene effettuato con droni, o per essere più precisi, UAV (Unmanned Aerial Veichle). Portano videocamera e localizzatore GPS, così da avere una mappatura esatta del terreno e riprodurre una mappa di tutto il vigneto. Possono essere dotati di sensori ad infrarosso per tenere sotto controllo la salute delle viti, grazie ai differenti indici di riflessione e rifrazione della luce in funzione della sanità delle foglie. Sono particolarmente adatti per piccoli vigneti considerando l’autonomia della batteria di circa 40 minuti ed una distanza di controllo che non deve superare i 2 km. Il drone è conveniente anche per vigneti non contigui, ma ad esempio tagliati in due da una strada o da asperità del terreno.
2 – Monitoraggio di prossimità
In questo caso il controllo di quanto accade nel vigneto viene fatto tramite sensori, appesi ai fili dei filari o inseriti direttamente nel terreno. Questi misurano sia l’andamento dello sviluppo dell’uva che le condizioni di temperatura ed umidità del suolo. Con apposite sonde, inoltre, possono essere misurate anche le quantità residue di rame e di zolfo, così da non ripetere due volte i trattamenti dove non serve. I sensori inviano le informazioni ad un punto di raccolta messo in mezzo al filare. La centralina si occuperà poi di inviare i dati al sistema di controllo, che può essere direttamente in cloud. I dati verranno poi raggruppati in un database che manterrà anche tutte le serie storiche dei dati, per fare comodamente confronti con le stagioni precedenti e tra una zona e l’altra del vigneto.
3 – I Robot
Non sembri fantascienza parlare di robot nell’arte della viticoltura: mi riferisco invece a piccole macchine programmate per fare avanti e indietro tra i filari, con la mappa esatta del vigneto presa grazie al drone di cui sopra.
Questa è una tecnologia ancora sperimentale, ma alcune previsioni immaginano un loro uso massivo in agricoltura entro il 2050. Per ora questi robot (o agbot, robot agricoli), potrebbero limitarsi a controllare la dimensione del fusto della vite e fare piccoli trattamenti. Il progetto VineRobot, dell’Università de La Rioja in Spagna, ha ricevuto nel 2016 un finanziamento di 2 milioni di € da parte della Comunità Europea.
Conclusioni
Non è un caso se grandi aziende tecnologiche, da Intel a IBM, da Verizon a Computer Associates, stanno investendo nella tecnologia per l’agricoltura di precisione. Il cambiamento climatico inoltre spinge ad usare sistemi più evoluti per tenere sotto controllo la produzione, agricola e. Ottimizzazione e riduzione degli sprechi sono altri due vantaggi che si possono ottenere grazie alle tecnologie digitali. Potete leggere in questo post.
L’agricoltura, e di conseguenza la viticoltura, di precisione, non è un fenomeno passeggero. La collaborazione fra John Deere e IBM è il segno della crescita dello sviluppo di dispositivi per il vigneto digitale.
Ma mentre l’industria agricola è già avanti ad implementare le metodologie digitali, il mondo vitivinicolo sembra ancora troppo legato a parametri tradizionali.