Con l’unione di IoT e industria del vino, occorre iniziare ad imparare ad utilizzarla. Con la Internet of Things che far parlare tra di loro gli oggetti può essere un grande aiuto sia nel sistema di produzione, che in quello di vendita e successivo supporto. Quindi, in tutta la filiera.
IoT nella vita di tutti i giorni
Facciamo qualche esempio. Un fitbit, una di quelle fasce da polso che registrano i parametri di salute del nostro organismo mentre facciamo sport, possono essere inviati ad un centro medico e alimentare piattaforme di calcolo per avvisare che si sta raggiungendo un limite fisiologico. I freni dell’automobile che registrano i dati di frenata, aiutando (è il caso della Brembo) i progettisti a disegnare apparati frenanti più efficienti e più leggeri.
Ancora, motori di aerei costruiti da Rolls-Royce tenendo conto dei dati inviati dai sensori montati sulle pale delle turbine, così da tenere contemporaneamente conto, e più velocemente, di velocità, consumi, potenza, sforzo delle strutture.
Automobili che possono ordinare direttamente i pezzi di ricambio poco prima della rottura, e non quando si rompono; dispense intelligenti che ordineranno online la pasta o i biscotti quando la disponibilità è bassa. Oppure come i Dash Button di Amazon o i diffusori di trattamenti agricoli che entreranno in funzione solo quando, e solo dove, realmente sarà necessario.
Think Big Data
Questo non significa che l’utente di questa tecnologia debba spendere centinaia di migliaia di euro per l’implementazione, o che sia proprietario di un’azienda con centinaia di dipendenti. Significa soprattutto che i dati che si possono produrre compongono un insieme enorme che potrà essere analizzato grazie a infrastrutture di Big Data.
Grazie al cloud il costo per il loro utilizzo sarà a portata di molte delle aziende più piccole. Ed è per questo che la IoT nell’industria del vino può essere il disruption point di tutto il settore.
Tre cambiamenti innescati da IoT
Tre aspetti saranno modificati dal nuovo paradigma:
1 – Costruire prodotti più utilizzabili (smart products)
Il consumatore desidera che ogni oggetto o servizio sia di semplice utilizzo, e che semplifichi al massimo il processo di manutenzione o riparazione. Nel mondo del vino, potrebbe essere un semplice sensore applicato sulla bottiglia per registrare il luogo ed il momento in cui viene aperta; oppure un semplice QR-Code che rimandi ad un video dove si insegna a preparare un piatto da abbinare con quel vino.
2 – Rendere processi e decisioni più veloci
Le informazioni consentiranno al business di collezionare dati di funzionamento e di gradimento sempre più specifici. Vale riguardo all’utilizzo del prodotto o del servizio, ed alle performance di funzionamento. E’ il caso dei wine dispenser, che possono avvisare immediatamente quando uno slot si sta svuotando ed ordinare in magazzino una nuova bottiglia. Le informazioni di feedback saranno poi util per capire il comportamento dei consumatori e segmentare al meglio le strategie di mercato.
3 – Modificare il modello di business
Aziende che rischiavano di venire travolte dal nuovo corso della tecnologia, hanno modificato il proprio modello di business utilizzando le potenzialità degli oggetti connessi. Un esempio è John Deere, azienda produttrice di trattori che nei primi anni 2000 iniziava a soffrire una forte crisi di vendite; nel 2012 decisero di aggiungere la connettività ai propri macchinari, consentendo così agli agricoltori di avere immediatamente informazioni sul raccolto e sul momento ed il luogo dove irrigare. Ora la John Deere è diventata una dei big dell’agrotech.
Tutto smart
Mettere insieme IoT e industria del vino può essere parte della rivoluzione industriale, ci offre un nuovo paio di occhiali attraverso cui guardare e vivere il mondo.
E così come nessuno di noi vorrebbe tornare al tempo in cui un telefono era solo un telefono, tra un decennio non saremo più in grado di immaginarci in un’epoca senza Smart Car, che attraversano una Smart City per recarsi a vendemmiare nella nostra Smart Vineyard.